Cleonice Parisi – Comportamento
Chi dà nell’attesa di ricevere, è più piccolo di colui che ha ricevuto.
Chi dà nell’attesa di ricevere, è più piccolo di colui che ha ricevuto.
Rubicondo è il sorriso di chi gioca tra i riflessi del sole, moribondo invece chi soffoca nel buio della notte. Possa l’esempio dei pochi che gioiscono ai caldi raggi, ispirare i molti che vivono nell’attesa di un trionfo nel buio abisso di un fosso. Non esistono trionfi diversi da quelli sospirati dal cuore, tacciano le false voci che assordano l’anima e si dia risalto all’unica e sola voce degna di parlare quella del cuore.
La malattia del cuore può avere varie forme, la più silente e pericolosa è quella che non provoca danni al prossimo ma solo all’uomo che la vive.
Possano le lacrime di oggi divenire in te la gioia del domani, chi ha compreso il perché del proprio dolore, comprenderà il perché della sua grande gioia. Non esiste dono più grande che quello della vera comprensione.
L’orso che dorme non è conscio che la sua primavera è giunta. Il suo occhio continuerà a restar chiuso, sino a quando la rosa seminata sotto il suo giaciglio non fiorirà pungendolo.
Sempre grida i suoi affanni l’uomo afflitto, e della sua voce ne ha orecchie la montagna e il mare, ma delle sue colpe ne ha la certezza il cuore.
Di parsimonia si traveste l’avaro per apparir degno.
L’ottusità è un girocollo che promette pace, ma regala incomprensione;.
Il diniego è un copricapo che l’ardito non sceglie.
Chi nel parlare, troppo cerca conferme, denuncia con furore la propria intima incomprensione.
L’uomo assetato dell’altrui considerazione è sordo alla propria approvazione, perché ancora non si riconosce valore.
Complice della mano che ferisce, ed esso stesso martire di quel colpo inferto. Questo è l’uomo che non concepisce i propri errori.
Non cerca accettazione alcuna l’uomo che ha misurato il proprio valore, nel semplice riserbo del suo cuore accoglie a piene mani la sua consapevolezza.
L’inettitudine, è un mare senza approdi in cui nuota l’ipocrita.
L’imperizia è del superficiale il motto occulto.
Si ostina nell’incomprensione chi ha nutrito all’eccesso il suo ego. L’incomprensione è il frutto sterile dell’arroganza.
Meschino è l’uomo che mente per creare incertezze nel prossimo.