Daniela Aspa – Vita
Illudersi aiuta a vivere o la vita è pura illusione?
Illudersi aiuta a vivere o la vita è pura illusione?
Col tempo luci sbiadite ricorderanno occhi che hanno incrociato il nostro cammino. Vecchie foto ne conserveranno i ricordi, gli sguardi ritratti faranno riemergere nella mente i sentimenti di quei momenti.
C’è stato un tempo che vedevo solo nero, le mie parole erano come una corda che legata al mio corpo mi spingeva sempre più giù, fino a stare male fisicamente. Poi da lontano ho intravisto uno spiraglio di luce. Mi ci avvicinai a poco a poco, e di colpo riuscii a distinguere i colori.
Mi hanno insegnato a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, ed ho conosciuto la speranza. Ho imparato a dimenticare certe cattiverie, ed ho conosciuto il perdono. Non imparerò mai ad accettare la mancanza di rispetto; tradirei le mie origini.
Giornate riportate su una tastiera ripercorrono una vita di cui si conosce solo la genesi. Cercano di risaltare i periodi di riflessione alla scoperta di cio” che chiuderà il ciclo con la parola Fine.
C’è stato un tempo in cui tutto stupiva. Mancava qualsiasi cosa, ma c’era tutto, ora i miei occhi vedono gente nutrirsi dai cassonetti. Sembra normale, visto lo stato in cui viviamo.
Capita che la vita ti butti a terra calpestandoti fino in fondo. Si accanisce con l’esistenza di qualcuno impiantandogli radici… di quelle che danno vita a rami secchi, nessun concime, nessuna cura li salverà dall’inaridimento totale.
Con l’andare degli anni ci si rende conto di non aver mai vissuto mai per scelta personale. Vittime di un gioco ordito chissà da quale Dio, siamo solo pedine posizionate su una grande scacchiera che è la vita, manovrata da una contorta entità chiamata destino.
Quando l’essere buoni viene confuso con l’essere stupidi e carne da macello, arriva il momento di tirare fuori gli artigli e, come si dice dalle mie parti “comu veni nà pigghiamu” (quel che viene ci prendiamo)
Le parole che sento vere, pure, senza freni, sono quelle pronunciate nei momenti di sconforto, rabbia, tristezza,si incollano addosso come una seconda pelle, sono quelle il più delle volte non avremmo voluto sentire.
Chissà, magari i sogni che svaniscono dagli occhi di una persona poi passano negli occhi di altre. I ciclo della vita scorre negli sguardi di ognuno di noi, accomunando i nostri sentimenti.
Tante persone faranno ingresso nella nostra vita. Alcune saranno ricordi che rimarranno eterni, altre svaniranno dalla nostra mente come fumo. Un va e vieni continuo di gente che ci permetterà di valutarne l’importanza. Solo chi resta apprezzandoci nel bene e nel male, è degno di un nostro pensiero.
Nel profondo dei miei occhi tante immagini scorrono incessantemente. Spesso rivedo quella bambina che con grandi bracciate si faceva strada nel mondo dei grandi, lei che da loro aveva poco da imparare, perché era già nata vedendone troppe di cose.
Io. Una faccia di quelle che sembra vivano in una dimensione diversa rispetto agli altri, una solitaria dalle poche parole, una donna aggressiva se attaccata. Io, un volto tra tanti volti, a volte alla ricerca di identità.
Ragnatele sempre più insistenti si impossessano delle anime che vivono momenti di debolezza. Non ci sarà forza sufficiente a spezzarle per liberarsene, se non quella di una mano sincera che cercherà di staccarle pezzo per pezzo.
L’errore più grande in cui incorriamo noi umani. “Domani, lo faccio domani.” Intanto il domani sta dietro le porte dei giorni che scorrono e rischia di diventare: “l’avessi fatto oggi!”
Quando non viene concessa la realtà, ci si affida alla fantasia.