Daniele De Patre – Comportamento
Restando “chiuso” impedirai agli altri di conoscerti, ma soprattutto, non riuscirai a scoprire la persona più indecifrabile di tutte: te stesso.
Restando “chiuso” impedirai agli altri di conoscerti, ma soprattutto, non riuscirai a scoprire la persona più indecifrabile di tutte: te stesso.
Limitarsi a coltivare il proprio “orticello”, non guardare mai fuori dalla propria “finestra”, mettere i “paraocchi” per non vedere: che senso ha? Scavalchiamo il nostro orticello, apriamo quella finestra, togliamo i paraocchi: solo così gusteremo appieno il senso della vita.
Pura illusione pensare di conoscere le persone in qualsiasi circostanza. Nella fatica e nella sofferenza, solo allora è possibile. E saranno sorprese.
Fin quando ci preoccuperemo di voler dimostrare agli altri, forse non saremo mai in grazia di Dio. Forse.
Porgimi la guancia. Potrei “schiaffeggiarti”, ma anche “accarezzarti”. Decidi tu se correre il rischio.
Ci siamo talmente abituati a discutere e litigare con gli altri, che non sappiamo più cosa significhi comunicare.
Nelle cose che facciamo, mettiamoci il cuore: farà la differenza, e la differenza è tutto.
Dì ad un uomo che non vale niente… resterà impassibile. Fa capire allo stesso uomo che ha grandi potenzialità… non si fermerà più.
Per difendere un’amicizia, un amore, un diritto, una giusta causa, quanto siamo disposti a combattere? Siamo onesti con noi stessi, lo facciamo sempre poco e sempre meno. Fragilità, ipocrisia, egoismo, superficialità ci attanagliano. Spesso ci trinceriamo dietro un “cosa posso fare?”, oppure un “non è colpa mia”; troppo facile, troppo arrendevoli. Combattere per un’amicizia, un amore, un diritto, una giusta causa, costa fatica, sacrificio, delusione, pianto, sofferenza, ma se sorretti dalla fede, al termine del nostro cammino, potremo dire come San Paolo: “ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede”.
Riempiamo il nostro cuore di bene e il male non vi troverà posto.
Se c’è qualcosa che ti tormenta o preoccupa, non guardare davanti a te; guarda Lassù: troverai chi ti ascolterà sempre.
Cerchiamo le cose eclatanti, di far rumore, di salire sul pulpito, e non ci accorgiamo che spesso basta restare in silenzio per ottenere di più.
Più vogliamo apparire agli occhi degli uomini, più scompariremo dalla vista di Dio.
Tu parli, io ti ascolto. Io parlo, tu mi ascolti. Però, non ci capiamo proprio! Almeno uno tra noi due forse sta barando.
Il male ha preso il sopravvento perché abbiamo dimenticato il significato della parola bene.
Sono tante le volte che ho sbagliato; le stesse in cui ho potuto dire: comunque, ci ho provato.
Penso come se fosse l’ultimo pensiero. Rido come se fosse l’ultima risata. Amo come se fosse l’ultimo gesto. Prego come se fosse l’ultima preghiera. Vivo come se fosse l’ultimo mio giorno. Domani, semmai avrò la possibilità, ricomincerò.