Daniele Tartaglione

Spesso a dire che tutti sono bravi con le parole, è chi non sa affrontare il discorso.

E questo dolore che ci accomuna, e più di tutto è questo che mi fa paura.

Dove le labbra tacciono, gli occhi aprono bocca.

Cerchiamo distrazioni, quelle distrazioni che ci evitano di restare soli con noi stessi. Quindi guardiamo altrove, per non incrociare tutto ciò che abbiamo dentro.

Non sarò mai lo spettatore che guarda la vita altrui, sarò sempre il regista della mia.

Quando si perde qualcosa, si fa di tutto per farla apparire uno schifo.

Inferiore non è chi si scusa, ma chi del orgoglio ne fa un vestito che indossa sempre.

In questa vita sono un marinaio senza bussola, seguo il vento sperando che un giorno mi riporti a casa.

Siamo come un auto parcheggiata, aspettiamo qualcuno che ci entri dentro e ci porti da qualche parte.

Se questa vita è un treno, sono io quello che assegna i posti!

Le persone vogliono sentirsi parte di qualcosa, rivedersi in una canzone, rivedersi in un personaggio di un libro, in un film. Vogliono sentirsi parte di qualcosa, perché forse in fondo non si sentono parte di niente.

Oggi il domani è come guardare il cielo è non trovarci le stelle.

Le lancette di un orologio vanno sempre in avanti, ma nel farlo fanno una infinità di volte lo stesso percorso, passano sempre per un un punto, un punto che hanno già visitato. Noi facciamo la stessa cosa, andiamo in avanti ma qualche volta passiamo e sostiamo su i ricordi di ciò che stato, e poi ripartiamo o ci rompiamo restando fermi li.

Che sarà che ci fa guardare sempre indietro? Anche se con le scarpe passeggiamo nel presente e ogni minuto che passa è un metro verso il domani.

La psicologia è spiegare il sapore di qualcosa che non si è mai assaggiato.

Essere se stessi è complicato, per questo si sceglie di indossare gli abiti di qualcun altro.

Inizi ad essere qualcun altro quando chi sei non ti basta più.