Daniele Tartaglione – Stati d’Animo
Avevo un divieto di accesso nella mia testa, e lei era la classica persona che non rispettava la segnaletica.
Avevo un divieto di accesso nella mia testa, e lei era la classica persona che non rispettava la segnaletica.
Certi occhi, certi sorrisi, li ricordo a memoria come la mia canzone preferita.
Tra gli sguardi pieni di falsità, i sorrisi sono veri solo per metà.
Avevo in tasca un portafoglio pieno di sogni, peccato che sapevo già che la realtà me l’avrebbe scippato.
Questo è un mondo scomodo, ecco perché siedo nei sogni.
Se la vita fosse tutto un sogno? Se morissimo in questi “sogni” e se il nostro risveglio fosse solo un altro sogno, un’altra vita, ce ne accorgeremmo mai?
Chi va controcorrente annega in questa società.
Se il mondo va a puttane è perché le fondamenta della nostra vita sono state costruite sulle menzogne, anziché sulla verità.
Non sono come gli altri è la tipica risposta di chi è come tutti.
Questo silenzio parla più delle parole, la notte balla un valzer insieme alle mie paranoie.
Niente è più poetico di quattro righe lasciate vuote per qualcuno. Quando il silenzio suona alla chitarra un brano stridente, dove il tuo cuore ci balla a tempo.
È strano come le parole possano tramutarsi in un enorme silenzio, uscendo dalla bocca di alcune persone.
Moriva lentamente sotto la sua stessa pelle, sotto quel vestito composto da silenzi e indifferenza.
È poco importante per il cuore, quello che la mente non ricorda.
Dipende tutto dalla realtà in cui cresci, la vita fa psicologia inversa con quello che vorresti!
Fallito non è chi ha fallito, ma chi non c’ha manco provato.
Non abbiamo niente in comune, se non il fatto di essere vivi.