Le stelle sono piccoli fari accesi nella notte che inducono l’uomo a porsi delle domande, a misurarsi con l’ignoto, a fare i conti con l’immensità dello spazio e del tempo, a confrontarsi con il proprio destino e con il mistero del domani.
Si fa a gara, ogni giorno, a chi è il più diverso, quando basterebbe essere soltanto se stessi.
Forse non conta essere pronti per qualcosa. Forse importa solo volere qualcosa.
Il modo in cui offri conta più di ciò che dai.
Trai dal tuo dolore la forza necessaria per sconfiggerlo.
Talvolta, un momentaneo fallimento può trasformarsi in un colpo di fortuna.
Non sempre tutto è come appare.
Attraverso il kintsugi, i giapponesi possono riparare un oggetto danneggiato in ceramica aumentando il suo valore, riempiendo la spaccatura con dell’oro o dell’argento liquido e valorizzando, così, la crepa in questione. Loro credono nel fascino del vissuto, che quando qualcosa subisce una ferita, diventa automaticamente più bello. Dà da pensare tutto questo.
La cultura è molto più del mero nozionismo; l’erudizione, alle volte, è l’arma dell’ignorante che, con superbia e arroganza, sbatte in faccia agli altri il proprio sapere.
Il peso e la credibilità delle parole dipendono sempre dalla bocca da cui escono e dalla mente che le genera.
I genitori insegnano ai propri figli che sbagliando si impara. Io, piuttosto, credo di stare imparando a sbagliare. E credetemi quando dico che è tanto più prezioso un errore scomodo di una decisione corretta preconfezionata.
Non ho mai creduto all’infanzia come all’età della spensieratezza.
Regalate ai bambini i loro sogni.
Le colpe dei padri ricadranno sui figli. Le virtù dei padri graveranno sui figli. Comunque la mettiamo, i figli andranno in analisi.
Se tutto fosse pianificabile, allora si verrebbe privati delle gioie inattese della vita.
La felicità è una conquista che richiede coraggio.
Felicità è condivisione.