Jean-Paul Malfatti – Verità e Menzogna
In questo pazzo mondo di pazzi non tutto quel che sembra vero è falso.
In questo pazzo mondo di pazzi non tutto quel che sembra vero è falso.
Non tutto ciò che non è visibile agli occhi carnali o palpabile dalle mani dell’uomo deve essere preso come qualcosa di inesistente o di esistenza ipotetica senza che ci sia almeno una prova incontrovertibile o libera di pecca della sua illusorietà o infondatezza.
Se esistesse il peccato andremmo tutti all’inferno e l’ipocrisia, la falsità, la pseudo-integrità morale e i comportamenti discriminatori o pregiudizievoli di certi credenti e leader religiosi fanatici e colerici sarebbero, allora, la prova più ironica e schiacciante della sua esistenza.
Da ciò che si legge, si sente, si guarda oppure da esperienze nostre o da qualcun altro, si deduce una cosa sola e cioè: volenti o dolenti siamo tutti intimamente come le scimmie che vogliono far odorare al prossimo l’odore della propria cacca, ossia, diversamente uguali e ugualmente diversi in quanto animali “umani” o tali solo di nome. Chiudiamo un occhio sulle stupide divergenze che ci sono su certe argomenti polemici e provocatori e impariamo a rispettare per essere rispettati.
Smettila di fare il sapientone o quello che ne sai di tutto e di più. Il fatto è che non sei padrone esclusivo nemmeno delle tue verità o delle tue menzogne, giacché esse smettono di essere un tuo privilegio non appena t’imbatti in qualcuno che la pensa proprio come te.
Il 13 non porta fortuna né, tantomeno, sfortuna. È solo un innocente numerino che viene dopo il 12 e prima del 14.
Quando c’è fanatismo da entrambi i lati, i Caini e gli Abeli diventano una sola cosa, cioè l’odio e il rancore fatti a persona.
Su certe cose a volte mi chiedo a cosa serve domandare.
Dove c’è fuoco non sempre c’è fumo.
Ci sono risposte per cui non c’è domanda.
La realtà e la fantasia sono come due barche che navigano fianco a fianco verso lo sconosciuto, in un mare in cui dubbi e certezze si confondono e si equivalgono fino alla mezzanotte, l’ora nella quale la magia si esaurisce, tutto sparisce nel nulla e la carrozza di Cenerentola torna ad essere una zucca.
Scuoto la polvere del vuoto per poter adocchiare la trama interna dell’incognito, nascosto tra la realtà che vedo e quella che vorrei vedere.
Tra un dubbio “astratto”, o puramente ipotetico, e una “dubbiosa” certezza, io onestamente sono sempre per un incisivo e asciutto “può darsi”.
La Terra, oltre ad essere un pianeta di prove e espiazioni, è anche una scuola-riformatorio per gli spiriti erranti o ancora allegati ad essa. E dato che lo spirito si incarna o reincarna non appena l’ovulo è fecondato, l’interruzione della gravidanza è per lui come avere la porta sbattuta in faccia. Questo è, almeno per me, un punto da prendere in considerazione prima di dire “Sì” all’aborto.
Capita spesso che gli pseudo-uomini che usano violenza sulle donne, lo facciano perché sono convinti o si autoconvincono che sono stati generati nello scroto di un uomo, e non nel grembo di una donna.
Un uomo non è un uomo solo perché ha un paio di polpette e una crocchetta premute tra le gambe. Un uomo è un uomo quando ha il coraggio di staccarsi dal suo ossessivo e sfrenato maschilismo, una vanità e una presunzione smisurate che non servono a nient’altro che ingigantire la sua insensibilità e la sua aggressività, soprattutto verso le donne e i bambini.
Donne, non odiate le prostitute. Esse non rubano i mariti altrui; le amanti di classe e raffinate, sì.