Michelangelo Da Pisa – Comportamento
Bisognerebbe avere sempre un grazie in canna per chi ci fa riflettere e chi ci fa sorridere.
Bisognerebbe avere sempre un grazie in canna per chi ci fa riflettere e chi ci fa sorridere.
Quando un opossum viene attaccato da un predatore, sulle prime lo minaccia grugnendo e mostrando i denti. Se queste tecniche non dovessero avere successo, passa al piano b e finge di esser morto. Ciò lo rende poco appetibile agli occhi del predatore. Bene, questo marsupiale ci insegna che quando ci rompono i coglioni, reagire può essere una scelta controproducente, mentre vestirsi d’indifferenza può risultare l’opzione vincente. Non importa che tu sia umano od opossum, nulla brucia di più di un’azione alla quale segue una mancata reazione.
Mi fermerò dove le parole diverranno orpello e i silenzi troveranno comprensione. Lì sarà casa mia.
La vita inizia quando si ha il coraggio di ricominciare a vivere.
Arriva il momento in cui bisogna smettere di scappare da e iniziare a correre verso.
Troppe le mani che digitano, poche quelle che aiutano.
Ho un’arcana attrazione per le case abbandonate, private dell’umano calore, per le loro finestre vista cielo, per la loro dignità impolverata, per la natura che inesorabilmente fagocita i suoi ricordi. Starei ore ad ascoltare le storie che le pareti scarnificate sussurrano, stanche, ma mai asservite al tempo.
La gente si aggrappa disperatamente alle illusioni per restare a galla in una palude di delusioni.
In una società in cui l’immagine è despota, ritagliati un lembo di essenza nel quale liberarti dei costumi di scena e far recitare esclusivamente il cuore.
Hai un carattere così freddo che l’inverno ti soffre.
Non faccio fatica a crederti quando asserisci che ciò che ti dico ti entra da un orecchio e ti esce dall’altro; non essendoci alcun ostacolo tra i due punti, nulla di più probabile.
Io ci provo. Partecipo ai buffet, vado in posta, sto in coda in tangenziale, frequento locali, vado in banca, vedo la tv. Poi inesorabilmente, sistematicamente, amorevolmente, la misantropia mi prende per mano e mi porta con sé.
Il genere umano ha il grande difetto di confondere l’essenziale con l’ovvio, l’improbabile con l’impossibile.
Ti implorano di cambiare, ti accusano di essere cambiato. Mai nessuno ti ringrazia per restare esattamente come sei. Nonostante tutto, nonostante tutti.
Ho scritto tutte le volte che le mie labbra hanno fallito.
Indosseresti mai una maglia intrisa del mio sudore e del mio sangue? Allora per quale motivo ti vesti dei miei pensieri?
Tu le chiami incoerenze, per me è il coraggio di cambiare idea, di mutar pelle, di correggermi, di adattarmi, di tramutarmi, di trasformarmi, di rinnovarmi, di innovarmi. Esistono miriadi di universi caotici dietro i miei cambiamenti.