Nello Maruca – Filosofia
Alcuni funzionari usano arte e modo per l’intoppo.
Alcuni funzionari usano arte e modo per l’intoppo.
Una penna pur se debole e flemma scalda e brucia più d’immensa fiamma.
L’amore, il vero amore è fiammella che arde continuamente e non si spegne mai. Solo il più debole dei respiri riesce a spegnerla.
L’amicizia è utopia. Si insegue ma non la si raggiunge mai. Un pò come l’anquilla: riesce sempre a squagliarsi…
Il peso dell’umiliazione opprime. Fa che non sia tu a umiliare alcuno.
Se un disgraziato ti stende la mano non negare l’elemosina. Dai qualcosa con amore. Quell’afflitto potrebbe essere Dio.
La donna è vieppiù desiderata se mantiene integro il suo pudore. Nel momento in cui cede a tentazione perde il suo fascino e in luogo di essere adulata è denigrata.
Il povero del poco che ha ne fa parte ad altri il ricco, invece, immagazzina sempre più. Il primo è soddisfatto del suo stato l’altro, il ricco, ne è molto preoccupato.
Il vento sia ch’è libeccio, grecale oppur levante, aliseo, scirocco oppur ponente nessuno può toccarlo Né vederlo, Né mai persona sa d’ondesso nasce Né mai persona sa dove perisce…
L’amore per i figli rende la donna un’ottima mamma, l’affetto per il marito la rende buona moglie, la gelosia per le nuore la rende pessima suocera.
La vita è come l’acqua di un fiume: limpida alla sorgente, ma man mano che avanza s’intorbidisce.
Figli! Se i genitori sono storpi non vergognatevi di loro; siate, invece, orgogliosi per quello che hanno fatto e fanno per voi.
Si nota più un accattone all’angolo di strada che non mille benestanti seduti comodamente in poltrona…
Pochi gli uomini che conoscono il vero iddio, il creatore di ogni cosa, l’iddio dell’universo. La maggioranza conosce solo il Dio danaro e per esso passerebbe perfino sul corpo della propria madre.
La donna ferita nel suo orgoglio è più feroce di una tigre affamata.
Chi è ai vertici comanda chi, invece, è alla base ubbidisce senza ribattere diversamente può rimanere schiacciato.
Non mi sono mai voluto piegare all’idea dell’esistenza dell’invidia e seppure contrariato oggi, all’età di settantatré anni debbo per la prima volta, dopo quasi cinquanta anni di matrimonio, dare ragione a mia moglie.