Norberto Bobbio – Uomini & Donne
Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze.
Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze.
Quando si mette in questione la cosiddetta avalutatività della scienza e si dice che la scienza è ideologica, si dice un’idiozia. La scienza come tale non è né capitalistica né comunistica, né feudale, né borghese. Ciò che può essere capitalistico o comunistico è l’uso della scienza. La scienza è neutrale; lo scienziato può anche non esserlo.
È chiaro che l’ideale della totale libertà non esiste in nessuna società. Insomma, ci sono maggiori e minori approssimazioni a questa idea della società libera.
Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze.
Se volete far tacere il cittadino che protesta, che ha ancora la capacità d’indignarsi, dite che fa del moralismo.È spacciato.
La Tolleranza nasce da un accordo e dura quanto dura l’accordo.La Mitezza è una donazione e non ha limiti prestabiliti e obbligati.
Se l’umanità non progredisce nella stessa misura in tutte le parti del mondo la responsabilità non è della scienza, ma dell’ignoranza dei benefici che se ne possono trarre e delle cattive scelte politiche.
Se vi è un elemento caratterizzante delle dottrine e dei movimenti che si sono chiamati e sono stati riconosciuti universalmente come sinistra, questo è l’egualitarismo, inteso, ancora una volta, non come l’utopia di una società in cui tutti gli individui sono uguali in tutto, ma come tendenza a rendere eguali i diseguali.
È il senso del limite che ti fa prendere contatto con la realtà.
Mi pare, del resto, che l’atteggiamento pessimistico si addica di più che non quello ottimistico all’uomo di ragione. L’ottimismo comporta pur sempre una certa dose di infatuazione, e l’uomo di ragione non dovrebbe essere infatuato. E poi il pessimista non raffrena l’operosità, anzi la rende più tesa e diritta allo scopo. Tra l’ottimista che ha per massima: “Non muoverti, vedrai che tutto si accomoda”, e il pessimista replicante: “Fà d’ogni modo quel che devi, anche se le cose andranno di male in peggio”, preferisco il secondo.
La speranza è una, il non prevaricare, la tolleranza, il rispetto delle idee altrui, virtù mondane, civili.
La maggior parte degli uomini di oggi non sono tanto atei o non credenti, quanto increduli. Ma colui che è incredulo non è fuori dalla sfera della religione. […] Lo stato d’animo di chi non appartiene più alla sfera del religioso non è l’incredulità, ma l’indifferenza, il non saper che farsene di queste domande. Ma l’indifferenza è veramente la morte dell’uomo.
La maggior parte degli uomini di oggi non sono tanto atei o non credenti, quanto…