Paul Eluard – Vita
Ed è negli occhi del bimbo, nei suoi occhi scuri e profondi, come notti in bianco, che nasce la luce.
Ed è negli occhi del bimbo, nei suoi occhi scuri e profondi, come notti in bianco, che nasce la luce.
Tante brevi albe nelle mani, tanti gesti maniaci per dileguare l’insonnia sotto la notte rimbalzante del lenzuolo, dirimpetto alla scalinata dove ogni gradino è il piatto della bilancia, dirimpetto agli uccelli svettanti contro i borri, la greve stella del bel tempo si svena.
Aquilotto tremante figlio della vertigine.
La nudità della donna è più prudente del precetto del filosofo. Non chiede che la si soppesi.
Il passato è un uovo rotto, il futuro è un uovo da covare.
Facevo sogni che le donne con le loro carezze sparpagliavano per riassorbirmi nella loro ombra se ho cominciato con le donne non finirò da me.
Il sole si fonde.
Il canto di un usignolo lima la notte.
Chilometri di secondi per ricercare la morte esatta.
E tuttavia le persone felici a questo mondo fanno un rumore di calamità.
Fuggirà il lupo domani verso i tetri panni della paura e rosso più che mai rinascerà di primo acchito il corvo per ornare il bastone del capo tribù.
Il cielo, il cielo è un ditale per cucire.
Davvero, per coprirsi di un’alba. Il cielo dovrà essere puro come la notte.
Spesso il cielo si vede di notte.
Sei tu stessa a riflettermi, io mi vedo così poco. Senza di te non vedo che un deserto.
L’amore non è fatto di misteri. Noi siamo l’evidenza stessa.
Il cielo, il cielo è un ditale per cucire.