Rita Bellacosa – Successo
Il successo è un bel vestito su un corpo che sanguina.
Il successo è un bel vestito su un corpo che sanguina.
La fame è stata la mia maestra, la migliore.
Ho fame di tutto dove c’è vita.
Francesca, la protagonista, è una donna bellissima e colta, che ha deciso di conquistare il successo. L’arrivo a Roma segna per questa giovane sensuale e spavalda l’inizio di un lungo viaggio catartico alla ricerca di se stessa, ricco di emozioni e di sorprese. L’approdo in un mondo nuovo e spregiudicato, la memoria di quello lasciato, solido e sicuro, la frequentazione di personaggi famosi e potenti, che la lusingano con il loro non celato desiderio: tutto concorre a far sì che, nella sua corsa frenetica verso il successo, presente, passato e futuro si intreccino incessantemente, stimolando il suo animo battagliero e la sua ambizione. La sua sfida è quella di affermarsi in questo mondo rimanendo incorrotta nell’anima. Non sarà facile. Ma sempre più si rafforza in lei la convinzione che la vittoria è possibile. E questo, soltanto questo, è ciò che conta. Le apparenze, in quanto tali, sono inutili…
La sua bellezza esuberante e il suo sentire ingenuo agivano ognuno per conto proprio. Le pareva di essere una bambina inserita in un gioco di adulti, e che non le appartenesse. Ma il fisico prorompente urlava più forte della dolce ingenuità, recitava di una donna spregiudicata, opulenta, scandalosamente esuberante. Quanto forte era il contrasto tra quel corpo e il suo sentire. L’unica emozione fisica che conoscesse era quella strana tensione del ventre, palese denuncia di attrazione erotica, quando le piaceva qualcuno.
Rita Bellacosa è ovunque e comunque.
La mia sensualità? Un tenero sguardo che diventa mistero, un movimento degli occhi appena accennato, un leggero trasparire di un desiderio appena nato, tra le pieghe del letto ancora disfatto, come un tulipano che si apre lento.
Non cederei al compromesso e non l’ho fatto. Epocali le mie scenate. Spacco tutto. E non mi pento.
…La sua bellezza esuberante e il suo sentire ingenuo agivano ognuno per conto proprio. Le pareva di essere una bambina inserita in un gioco di adulti, e che non le appartenesse. Ma il fisico prorompente urlava più forte della dolce ingenuità, recitava di una donna spregiudicata, opulenta, scandalosamente esuberante. Quanto forte era il contrasto tra quel corpo e il suo sentire. L’unica emozione fisica che conoscesse era quella strana tensione del ventre, palese denuncia di attrazione erotica, quando le piaceva qualcuno.
Faccio l’amore con gli occhi.
Il sesso è scomposto, selvaggio, illimitato.
Uno scrittore deve sapere essere spietato per creare i suoi personaggi, siano mostri, assassini o guerrieri. Gli scrittori peccano scrivendo.
Sono una mente pensante con due seni enormi.
Sono libera, liberale, libertaria e aspirante libertina.
La mia mente è la mia banca.
Una musica scelta con malizia, tu con un abitino leggero nero corto ti muovi sinuosa su tacchi vertiginosi; sotto l’abito hai molto poco, un velo impalpabile di lingerie nera. Sul viso le luci di un sapiente maquillage; non c’è che dire, stasera hai superato te stessa: una grande star per un pubblico di un unico spettatore. Pregusti e continui nella tua strategia di guerra.Ti specchi, ondeggi prima di qua, poi di là; è bello specchiarsi compiacendosi della propria beltà. Eh si, sei proprio bella. Te lo dicevano tutti al paese ma tu non ci credevi o forse fingevi indifferenza. Rispondevi a tutti: non mi curo della bellezza, non m’interessa.
Niente potrà cambiare il mio amore per me stessa perché io me la sono sudata la vita.