Rosita Matera – Frasi sulla Natura
Le stagioni sono le pagine più intense del romanzo della natura.
Le stagioni sono le pagine più intense del romanzo della natura.
La natura è dispensatrice di bellezza e se ogni uomo saprà amarla, rispettandone i ritmi ed interpretando sapientemente il suo ancestrale linguaggio, avrà raggiunto il giusto grado di armonia con essa.
La primavera è un sole che si sveglia d’improvviso quando la montagna dell’inverno è ancora addormentata.
A volte la natura adopera intense pennellate di colore per definire distintamente i meravigliosi tratti del volto della Terra.
L’estate possiede mille fuggevoli volti, scolpiti nel bizzarro flusso del mare, incisi nel profilo assorto delle montagne, nel mistero profondo delle stelle. Ogni volto in cui essa ci appare, non è che un esiguo frammento di un unico specchio chiamato splendore.
La bellezza delle stagioni consiste nella loro sfuggevole natura in cui ciascuna, trasformandosi lentamente in un’altra, possederà sempre un enigmatico volto, sfumato da un velo di armoniosa originalità.
Esistono uomini che racchiudono nel proprio cuore dei semi che germogliano appena una carezza, uno sguardo, una goccia di pioggia sfiora le pagine dei loro pensieri. Essi camminano sospesi a mezz’aria perché hanno occhi che guardano oltre la fitta montagna delle apparenze. Se li incontri li riconosci dai loro sorrisi schivi, dalle mani che frugano nelle tasche in cerca di parole giuste, mai dette troppo in fretta ma sempre molto ponderate. Quegli uomini sono alberi con le radici spesse che quando il vento spira forte sanno aggrapparsi ai propri sogni. Sono coloro che quando il cuore brucia per aver amato tanto, sono certi di aver donato un buon esempio da imitare. E se un giorno li incontrerai nel sentiero dell’esistenza, tu non chiamarli con nessun nome, sorridi solo nel tuo tacere, perché è l’unico linguaggio con cui i poeti sanno parlare.
Ogni uomo racchiude in sé un territorio infinito fatto di cielo e di terra, di oceani e di deserti, di anfratti e di montagne. Ogni paesaggio è uno stato d’animo che, sommato alle nostre esperienze di vita, forma il dipinto, unico ed irripetibile, della nostra esistenza.
Le rose sono le figlie dell’alba e del tramonto, infatti possiedono la limpidezza della luce appena nata e l’intensità di vibranti fuochi accesi di un sole addormentato.
La primavera è il bacio dell’aria e della terra da cui sgorgano corolle di freschi colori.
La primavera è l’adolescenza del cuore ancora acerbo della natura, ma è nella febbrile attesa di crescere che essa esprime i colori più intensi della sua giovane anima.
Le montagne sono i pensieri più belli che la terra ha dedicato al cielo. Infatti per poterlo raggiungere ha scolpito sul proprio cuore i più intensi canti d’amore.
C’è chi la chiama “paradiso”, c’è chi la chiama “inferno”, chi invece “dono di Dio”, io la chiamo Terra. Forse un giorno potremo chiamarla “amata” oppure “globo della pace”: in fondo il nome che diamo alle cose dipende da noi e dalla quantità di amore che sappiamo versare in esse.
Impariamo molto di più dai nostri silenzi che dalle parole degli altri.
Il tempo è un mistero che abbiamo voluto numerare.
Il valore delle cose sta negli occhi di chi osserva.
Ognuno di noi è simile ad un bicchiere: quest’ultimo potrà anche avere forme differenti e svariati colori ma ciò che conta davvero, è quel che avrà al suo interno.