Stefano Del Degan

La massima libertà è spogliarsi a poco a poco di tutti i pensieri che vestono l’anima.

Sorridi, facendo ballare l’anima per liberare il pensiero che va…

Non cercare continuamente un nuovo sapere, quando ti manca la semplice consapevolezza dell’essere.

Il passaggio del vento modifica la scena, ma tu rimani il protagonista della tua storia…

Dalle sorgenti del “nostro” pensiero, nasce un flusso continuo, che precipita, vortica e rumoreggia caoticamente; rallentando il vero cammino dell’evoluzione.Al contrario, dalla meditazione scaturisce un grande e silenzioso movimento, che scivolando armoniosamente, supporta il continuo cambiamento del “nostro” quotidiano.

L’uomo di spessore gestisce il suo cammino senza inquisire i suoi simili.

Viandante, diffondi il tuo conoscere con parole sobrie; istruendo con gentilezza, senza la presunzione d’insegnare; troverai persone che ti renderanno felice, per il semplice caso di averti incrociato.

Rapiti dall’ordinaria quotidianità, non troviamo, ne il tempo ne il coraggio di guardarci negli occhi; per paura della straordinaria vitalità delle emozioni.

Essere mortale, ascolta il soffio del vento che modella il creato; non puoi arrestarlo, ma emozionandoti puoi viverlo da Uomo.

Uomo, che sei inserito nel creato imposta un nuovo amore nell’abitarlo.

Un viaggiatore che cerca la solitudine, per i più, diventa uno straniero per le società della terra.

Non basta aprire gli occhi per vedere.

Nel praticare il giusto “Silenzio”, la parola del cuore, sarà più facilmente compresa.

Non abitare in memorie passate e non proiettare il tuo esistere al domani, ma cerca di essere semplicemente presente nel tempo.

Intraprendi un libero cammino autonomamente e non per compiacimento altrui.

Poco importa se gli enigmi quotidiani vengono compresi o meno, perché per essi il “buon comportamento” di colui che ammette di non conoscere; diventa risolutore.

Libera la tua “luce”, il bocciolo dell’ego si schiuderà; sbocciando radioso di nuove essenze.