Vito Incorvaia – Vita
Ogni qual volta mi soffermi, pulendo la mia mente da pensieri inutili, osservo la realtà che mi circonda in questo preciso istante.Come per magia riesco di nuovo a percepire l’alta poesia che ci circonda e che spesso ignoriamo.
Ogni qual volta mi soffermi, pulendo la mia mente da pensieri inutili, osservo la realtà che mi circonda in questo preciso istante.Come per magia riesco di nuovo a percepire l’alta poesia che ci circonda e che spesso ignoriamo.
Accettiamo le paure e le delusioni, ricordiamoci per quali scopi sono state create. Ricordiamo che senza di esse non potremmo sperimentare la vera realtà della vita. Quindi accogliamole con gioia e amore e ricordiamo che anch’esse fanno parte del percorso e se amiamo la vita amiamo anche loro.
E da secoli che sono in viaggio verso me stesso ma non ho mai pagato il biglietto.Nella vita non cè un controllore che obblitera i biglietti.Solo io controllo me stesso e il frutto delle mie azioni, tirando fuori delle conclusioni.
Sono venuto per esprimere la più alta parte di chi sono.Sono venuto per sperimentare l amore verso me stesso e gli altri, anche se dire me stesso indica anche tutti gli altri, perché sono venuto per ricordare che tutti siamo uno.Sono venuto per restituirmi a me stesso e così farò con tutti.Sono venuto per sperimentare e ricordare la realtà ultima che và ben oltre le illusioni che oggi crediamo siano realtà.Sono venuto per ridere e fare ridere per far godere la nostra parte gioiosa.Sono venuto, e ritornerò per esprimermi in tutti i modi possibili.
Mi piace un sacco quello che provo quando sto per intraprendere un viaggio, che sia per uno o più giorni non importa. Mi piace pensare che ogni viaggio mi faccia imparare e vedere cose nuove. Mi piace viaggiare perché forse in questi momenti mi ricordo che non serve prendere un treno o qualunque mezzo per farlo perché già sto viaggiando.
Affacciato su di un baratro i miei pensieri resi cenere al vento alla vista dell intorno. Il cielo è rosso non vi sono nuvole, senza stelle. È sceso un manto sulla città, come se qualcuno ci ha coperto contro il freddo della notte, non vi è più differenza tra il tetto delle case ed esso, tutto è unito, tutto è infinito, nessuna linea a dividere la terra dal cielo. Tutti al di sotto di questa enorme coperta. Qui sotto mi sento al sicuro avverto nuove sensazioni, belle sensazioni, mi sembra che niente è finito, avverto una certa calma come se ogni secondo ogni minuto fosse un eternità. Sono felice, gioco e gioisco di essere. Non esistono paure, qui sotto non vi è violenza, c’è solo pura voglia di vivere. Rallegriamoci, siamo dentro noi stessi. Possiamo sentire e godere di tutto il calore che avvertiamo…
Dolci momenti di depressione, oscuri oblii, momenti che non c’è respiro o brezza d amore ma soltanto compassione per te stesso. Più cerchi di superarli più rimani intrappolato in questa ragnatela immaginaria dove tu sei predatore di te stesso. Non so cosa fare, non so dove andare, come reagire, come guarire. Mummificato davanti questi stati emozionali, congelamento dell’anima rinchiusa in una bottiglia e gettata in mare, poi esso con la sua schiuma me la restituisce ma nella bottiglia non c’è la mia anima ma c’è un biglietto con su scritto: che ti piaccia o no la tua parte divina è dentro di te e non può essere ne imbottigliata ne intrappolata, ascoltala, porta luce a questi momenti confusionali dell’essere, fatti prendere x mano e riprendi nuovamente a scorrere…
È come se noi per nostra natura cerchiamo sempre di trattenere la nostra vita, le nostre emozioni, tutto quello che ci accade nel palmo della nostra mano. Cerchiamo di afferrare con tanta forza, bloccando il passaggio e il normale scorrimento. Dobbiamo soltanto aprire la mano e lasciar fluire tutto senza trattenere, abbandoniamoci al flusso. Svestiamoci dal personaggio creato da noi stessi e rindossiamo i nostri veri panni da troppo ormai riposti, torniamo alla nostra essenza, ascoltiamo questo bombardamento di sensazioni e di messaggi mandati ad aiutarci, ascoltiamo il silenzio così ricco di significato e ascoltiamo la brezza che ci consola e ci viene a ricordare che tutto questo non è un sogno è la tua vita. Riabbracciala, accettala e salutala con affetto per il vostro ricongiungimento.
Fuma, gioisci, sogna, pensa al sole e alla luna, pensa alla libertà di una farfalla, al volo gioioso di una rondine, al materiale, a te stesso e al mondo, pensa ai fiori alla natura, ricorda la tua divinità, il tuo istinto, la tua potenza, la tua saggezza, la tua tentazione, ricorda la luce, guarda la luce, schiarirà tutto.
Né le auto, né i capi, niente di ciò che è materiale, per quanto costoso sia, può equiparare il grande valore che abbiamo. Nasciamo ricchi e lo ignoriamo.
A volte alzo la testa mi guardo attorno e vedo l’infinito. Poi abbasso la testa guardo dentro me stesso e vedo lo stesso.
Tutto quello che ci circonda, che sia un essere inanimato o animato, ha una sua energia, un’anima, e un proprio Dio interiore. Continuare a convivere e a guardarci intorno ogni istante senza dare il vero significato alle cose, è come vivere continuamente nella menzogna. Ignorando ciò è ignorare noi stessi.
Io non credo in un Dio perché in momenti di debolezza cerco di aggrapparmi a tale pensiero. Io credo in un Dio, perché mi guardo intorno continuamente e tutta la bellezza e lo splendore che mi avvolge istante per istante deve avere un’origine, deve avere una motivazione. Io credo in un Dio, perché non posso far finta di non sentire una cosa che è dentro di me.
Tutti credono che siamo stati creati. A parer mio siamo noi ad auto crearci e continuiamo a farlo consapevolmente o meno ogni istante.
Lavorare sé stessi è il lavoro più faticoso e gratificante che esista.
Così come l’entropia dell’universo va ad aumentare per raggiungere un massimo di disordine con massima stabilità, così anche noi tendiamo ad un disordine materiale per raggiungere più stabilità spirituale.
Ci sono cose segrete che nascono nel buio. Annidate nell’oscurità prendono vita, creazioni nostre. Emozioni vissute, speranze, paure, sogni. Trovano forma nell’aria, apparentemente vuota. Tutto quello che non si vede si trasforma in un embrione cullante.