Walter Di Gemma – Stati d’Animo
La cosa peggiore da sentire dopo un “ti amo” o un “ti voglio bene”, è: grazie!
La cosa peggiore da sentire dopo un “ti amo” o un “ti voglio bene”, è: grazie!
Quando ho il cuore chiuso, a nulla serve la mia mente aperta.
È con me stesso che non sono mai solo.
Grande è la frustrazione quando veniamo sconfitti dall’ignoranza.
La delusione del cuore è una sola. Avere il desiderio naturale di essere unici per qualcuno ed essere consapevoli che, alla fine, non è mai così.
Non percepiscono, non comprendono, il loro istinto si è addormentato. Non coltivano, non hanno spirito, anche quando sono spiritosi. Con quella smania del “tutto e subito”, con presunzione si auto-eleggono a “soluzione” della tua vita. Prima ti amano, e poi t’insultano, prima ti bramano, poi ti disprezzano, perché non amano che con lo stomaco, tra tonfi e brividi che molti illudono. Questo è l’amore del nuovo secolo, del “devi amarmi” come un oracolo, mentre nel cuore un sentimentucolo, gli s’intravede con il binocolo.
Tutti i calciatori hanno timore dei Mondiali, ed è normale avere paura quando si gioca per la F. I. F. A.
Il cervello dell’italiano medio è paragonabile a un osso: contiene quasi tutto calcio!
Una delle cose più vane è sperare nell’educazione degli altri.
Lo scudo del pessimismo nasconde spesso il sorriso della speranza.
Riesco a ridere solo quando sono felice, e trovo più che naturale non farlo quando non lo sono. Essere positivi per affrontare le cose negative è senz’altro molto utile, ma farlo sempre con il sorriso sulle labbra è secondo me uno sforzo innaturale, non sincero, preferisco un bel pianto straziante e liberatorio se necessario, anche di fronte a tutti, senza alcuna vergogna. Ridere sempre nonostante tutto penso che sia indelicato e irrispettoso verso noi stessi, il più delle volte un’esibizione per mostrare agli altri come si devono vivere ed affrontare le negatività. Sono atteggiamenti che mi appaiono sempre inappropriati e insensibili, come quelle presentatrici tivù che dopo aver dato la notizia di una strage, passano con un bel sorriso alla notizia successiva.
Viva la mia stupidità, se serve a far sentire qualcun altro intelligente.
Se quando stiamo male sappiamo a chi dirlo, siamo fortunati.
Ci sono persone alle quali non puoi togliere le illusioni di cui vivono. Le uccideresti.
Quanto vorrei che le chiavi dei sogni riuscissero ad aprire le porte della realtà!
È meglio a volte ostinarsi a sognare che morire nella certezza.
Come si fa a giudicare sbagliate o brutte le espressioni di una lingua regionale? Al di là dei gusti hanno una loro origine e un loro perché che andrebbero approfonditi. Mostrarsi superiori, snobbarle o addirittura offenderle (Le lingue) non avendo alcuna capacità né volontà di comprensione e compartecipazione, non fa altro che incoraggiare una delle tante forme di razzismo.