William Hazlitt – Uomini & Donne
La riflessione rende gli uomini codardi.
La riflessione rende gli uomini codardi.
Avere una cattiva opinione degli uomini è forse la forma più alta di saggezza e di virtù.
Antipatie violente sono sempre sospette, e tradiscono una affinità segreta.
L’ingegno è il sale della conversazione, non il cibo.
Se desideriamo conoscere la forza del genio umano dobbiamo leggere Shakespeare. Se vogliamo constatare quanto sia insignificante l’istruzione umana possiamo studiare i suoi commentatori.
Per essere un capo o un dittatore deve essere diplomatico nella sfacciataggine e delicato nel lavoro più sporco. Non deve semplicemente conformarsi ai pregiudizi correnti, deve anche adularli. Non deve solo essere insensibile alle richieste di moderazione e di equità, deve gridare forte contro di esse.
Un talento mediocre con una costituzione morale un po’ fiacca, è il suolo che produce i più brillanti esemplari di scrittori di saggi premiati, e di epigrammi greci. Non bisognerebbe dimenticare che il più ambiguo figuro tra i nostri uomini politici moderni fu lo studente che più ebbe successo a Eton.
L’ostinazione delle autorità costituite cresce di pari passo con la violenza e la stravaganza degli oppositori, e danno tutta la colpa alla follia e agli sbagli che loro stesse hanno provocato o aggravato.
Toglie la vita alla sua vittima con scarso rimorso poiché ne ha a sufficienza in se stesso, anzi, da vendere.
Non facciamo bene niente finché non smettiamo di pensare al modo di farlo.
Il miglior modo di insultare qualcuno consiste nel non fare caso ai suoi insulti.
Più cose facciamo, più cose possiamo fare.
Dev’essere un’essenza concentrata, un rappresentante ben truccato e incipriato dei vizi, delle assurdità, dell’ipocrisia, della gelosia, dell’orgoglio e della presunzione del suo partito. Un individuo del genere, a forza di intrigare, darsi importanza e distribuire lodi sperticate, adulando i presenti e denigrando gli assenti, prestandosi alle debolezze di alcuni, e incoraggiando le cattive inclinazioni di altri, in una società ristretta passerà per un grand’uomo.
Le istituzioni sono più corrotte e più guaste degli individui, perché hanno più potere per fare del male, e sono meno esposte al disonore e alla punizione. Non provano né vergogna, né rimorso, né gratitudine, e neanche benevolenza.
Che un uomo ammiri se stesso, e immediatamente troverà torme di sempliciotti che lo ammirano.
Il silenzio è una delle grandi arti della conversazione.
Nel crimine c’è dell’eroismo, come nella virtù. Il vizio e l’infamia hanno i propri altari e la propria religione.