Andrea Bidin – Tempi Moderni
È il demone da noi identificato con il termine “Intrattenimento” il vero nemico di questo ventunesimo secolo.
È il demone da noi identificato con il termine “Intrattenimento” il vero nemico di questo ventunesimo secolo.
Si profondono enormi energie per l’abolizione di ogni metodologia di tortura e poi si implementa ovunque la funzionalità “visualizzato alle…”
Verità? Giustizia? Libertà? Sono valori che non esistono quasi più nel tempo odierno, ci girano e rigirano come una frittella, la smetteranno solo quando saremo cotti abbastanza ma ahimè non credo succederà mai, sono degli incapaci che ci governano, ci faranno bruciare.
Se per ogni mi piace sui link contro la fame nel mondo fosse corrisposto un tozzo di pane, ora dovremmo combattere l’obesità nel Congo.
Un collutorio per la coscienza no? Diamine, è fondamentale l’igiene morale!
Siamo figli di un passato che non ci appartiene.
In futuro forse tutti quanti avranno la possibilità di condurre una vita dove il cibo non è una delle nostre preoccupazioni, in questo modo, molte persone, potranno concentrare molte delle loro energie nello studio.
Non sarebbe meglio se il tempo impiegato a fotografare ogni singolo istante della propria vita fosse impiegato a viverlo? Mi rendo sempre più conto che con l’era digitale sia prioritario lo sfoggiare, far passare il concetto “io c’ero coglione e tu no, crepa!”, che godersi l’oggetto stesso della fotografia. E siamo sicuri che il resto del mondo sia davvero interessato a ciò che mostriamo? Che sensazioni vuol trasmettere la foto sfocata di un piatto di spaghetti allo scoglio? Non sarebbe meglio se avessimo meno immagini da mostrare e più brividi da ricordare, da condividere con una ristretta tribù? All’era dell’overdose da immagine si contrappone quella delle emozioni e credetemi, non c’è storia!
Ho visto due lati di Facebook: Ho visto quel lato dolce e sincero, che mi ha permesso di conoscere persone che ancora oggi camminano al mio fianco. Ho visto in questo suo lato la positività di avere anche nelle sere invernali e fredde la “casa” piena di gente che ti ama. Con cui puoi ridere, scherzare e confrontarti. Ho trovato in questo lato la gioia di aver conosciuto persone che mi hanno fatto capire che certi valori ancora esistono. Poi ho conosciuto il lato finto, cattivo. Quello fatto di persone che ti “strusciano” solo per arrivare ad uno scopo. Quello fatto di ipocrisia e falsità. Fatto di una malattia chiamata “Virtualità”. Piena di persone che non sanno dirti le cose in faccia, ma usano appunto un social Network e un pc per parlare con te. Ho appreso da entrambe i lati che la vita ha dei pro e dei contro. Dal primo ho capito cosa sia veramente importante. Dal secondo ho appreso che per fortuna non siamo tutti uguali.
Altro che schiaffo morale, per alcuni ci vorrebbe un cinque dita, con colpo di ritorno.
Il presidente Napolitano insiste nel chiedere il rispetto per la magistratura, ma si è mai chiesto se e quanto rispetto meriti la magistratura?
Frequentare tanta gente ti permette di tornare a casa e non sapere più niente di te. In compenso, sai tutto degli altri.
Si vede girare molte cose su facebook. Si leggono molte parole e si dicono molte cose nel virtuale. Del resto è facile essere chi non siamo, chi vorremmo essere, ma poi c’è sempre quel passo falso che ti frega. C’è sempre quell’errore che fa cadere la maschera. Sempre meglio essere chi si è veramente.
La gente, praticamente, si fa i cazzi tuoi quando non deve (e se li fa pure male!) E non se li fa quando dovrebbe!
Bambini, imponete l’amore. È l’unica violenza che vi nobilita il cuore. Siate malati gravi del bene, infettate quest’umanità che di malo amore sta perendo.
Le fotografie fermano l’attimo, lasciandolo immutabile per sempre.
Siamo gli effetti collaterali del sesso, infermi, affetti da un piaga che chiamano: “indifferenza”.