Claudio Visconti De Padua – Tempi Moderni
Se hanno legiferato il “divorzio breve”, si dovrebbe optare almeno per un fidanzamento lungo!
Se hanno legiferato il “divorzio breve”, si dovrebbe optare almeno per un fidanzamento lungo!
Ormai l’amore è come il copia incolla, va bene per tutti allo stesso modo.
Sono tutte fighe su facebook, fino a quando non spengono il computer e fanno i conti con la realtà.
I giornalisti sono come le comari, mettono in giro notizie e spesso sbagliate.
Questa è un’epoca dove la maggioranza delle persone invece di usare la scatola cranica per valutare le cose si affida alla scatola televisiva!
Una volta ci si innamorava, ci si sposava serenamente, senza badare alla data: si alla data di scadenza!
Non cercare sesso, ma lasciati trovare dall’amore.
È un’epoca balorda quella in cui il vuoto morale è multicolore e la profondità di pensiero è trasparente, in cui esseri disorientati e omologati si vantano del nulla e si vergognano del vero. Della vita, così intenti a rosicchiarne il nocciolo, da perdersi il sapore della polpa.
La tecnologia facilita i rapporti umani senza arricchirli però. Telefono e computer possono tenere in contatto persone anche lontanissime, ma nessun messaggio può dare l’emozione di due sguardi che si incrociano o il calore di due mani che si stringono. La tecnologia aiuta a comunicare, ma comunicare non basta. Bisogna anche vivere.
Siamo schiavi di una realtà che non abbiamo scelto ma liberi di un futuro che non conosciamo.
Per il nostro ego malato abbiamo appiattito la nostra sensibilità permettendo l’immane uccisione di esseri vivente al solo scopo di abbellire la nostra moda!
Pensateci prima di mettere foto di bimbi e documentare la loro infanzia sui Social Network, magari loro non vogliono.
Anni 80 anni domini. Giocavamo nei cortili fra le lamentele dei condomini. Alle nostra urla erano ostili saranno contenti da ora in eterno, coi bimbi in casa davanti ad uno schermò.
Il mondo ha sete di serenità! I singoli di potere!
La realtà delle cose non è in ciò che stai vedendo, ma in quello che non riesci ancora a vedere. Esistere tra miliardi di persone che non ci vedono, nonostante siamo loro di fronte, ci fa capire che non c’è solitudine più grande di un sorriso negato. Ma a molti basta un like per illudersi di esistere.
Non si desidera tanto l’essere felici, quanto il poterlo mostrare agli altri. La felicità è uno status symbol.
C’è chi vive di internet, io vivo di vita!