Teo Erba – Felicità
Forse in quei tempi di crisi era da pazzi definirsi felici, la felicità scarseggiava un po sono sincero, ma tutto quello che potevamo avere ce lo concedevamo, eravamo tranquilli, amavamo respirare aria fresca, era tutto.
Forse in quei tempi di crisi era da pazzi definirsi felici, la felicità scarseggiava un po sono sincero, ma tutto quello che potevamo avere ce lo concedevamo, eravamo tranquilli, amavamo respirare aria fresca, era tutto.
Non c’è blu senza il giallo e senza l’arancione.
L’uomo coltiva la propria infelicità per avere il gusto di combatterla a piccole dosi. Essere sempre infelici, ma non troppo, è condizione “sine qua non” di piccole e intermittenti felicità.
Il mondo è così totalmente e meravigliosamente privo di senso che riuscire ad essere felici non è fortuna: è arte allo stato puro.
Non chiudere mai del tutto le porte del cuore, quando meno te lo aspetti potrebbe entrare quello spiraglio di felicità per colmare delle ferite solcate da tristezza.
Sebbene fosse ancora un po presto nel mio mondo mi trovavo di nuovo avvolto dalle tenebre, della luce del sole era rimasta solo l’ombra. La folta foschia urlava di un silenzio che stordiva il cervello, i pensieri si esibivano in manovre brusche ed io restavo immobile, sapendo che l’unica cosa che avrei potuto aspettare era l’alba, ma a che ora sarebbe risorto il sole?
Siamo pieni di “vorrei”, quando basterebbe seguire un solo “voglio”, per essere davvero felici!