Teresa D’Auria – Cielo
Siamo riconoscenti alla notte perché ci regala la possibilità di sognare.
Siamo riconoscenti alla notte perché ci regala la possibilità di sognare.
Tu magica luna d’argento che mi porti lontano dolce e misteriosa. Stanotte chiacchiereremo insieme tra i sentieri nudi di un algido inverno. Ti racconterò di me delle mie paure, delle mie speranze perdute, dei miei sogni rubati alle clessidre della vita. Busserò alle sillabe dell’alba sorseggiando perle di rugiada ai rami della saggezza. Lascerò a te le mie vergini speranze prima che il sole dell’aurora porti via l’innocenza dei miei sogni di poeta e così potrà e il mio cuore gioire mentre il mio animo sentirò rifiorire.
Il cielo di città mi piace perché puzza di basso, di uomini. Il cielo di campagna invece mi fa paura. C’è solo roba del Signore, lassù: stelle, stelloni, nuvole al galoppo. E poi che mi mettevo a fare in campagna? A litigare con gli alberi? Quelli sono tranquilli, beati, ti fanno sentire uno sputo. La natura è tutta arrogante, è roba diretta del Signore, e giustamente un po’ di strafottenza ce l’ha.
Che nel Cielo vi siano per te pozze di burro e fiumi di miele, di…
Il Cielo è cosi coperto dalle nuvole che a volte mi chiedo se, dietro alle…
La morte terrena è l’inno più sublime ed eccelso alla vita eterna.
Se prima di vedere l’arcobaleno non ci fosse la tempesta, quell’arcobaleno sembrerebbe così bello?