Teresa D’Auria – Stati d’Animo
Le traversate del cuore sono come fiumi in piena, incessanti e impetuosi quando sfociano nel mare dei sentimenti.
Le traversate del cuore sono come fiumi in piena, incessanti e impetuosi quando sfociano nel mare dei sentimenti.
Tornando a casa, Pompeo pensa: Vivo sulla lama, mi com/muovo nei bassifondi, parlo coi ricercati dallo stato, brigo, mi procuro e dilapido milioni, poi, rischio, mi struggo, mi umilio, mi arrendo, poi mi faccio, e tutto torna bello più splendente di prima! L’alternativa è la birreria, il lavoro, il risparmio, il normale sfaldarsi del corpo, lo studio, l’amore, cerca, lo scemo naturale, il simpatico, l’antipatica, due + due fa quattro, sveglia alle otto, viaggi, incidenti in pullman, Milano, cene d’affari, e non valgono quei personaggi più di quell’altri, mutuati della felicità. Palle anche lì, peggio di qua. Vuoi mettere risorgere, risorgere, risorgere, risorgere. Vuoi mettere risorgere, risorgere, risorgere, risorgere, risorgere.
Sono ricco o povero, ho tutto o non ho nulla. Sono semplicemente me stesso, uno che si nutre di emozioni: quelle cariche di sentimenti, quelle che nascono dal cuore.
Io i miei difetti li conosco benissimo. Sono una di quelle scassa palle quando è nella giornata storta che non risparmia nessuno. Sono lunatica e spesso impulsiva. Mi demoralizzo ma poi riparto più forte che mai. Ma conosco anche i miei pregi. Sono una persona leale, matura e in gamba. Sono una di quelle persone che ha capito che non si danno dieci possibilità a nessuno. Se ti bruci la mia fiducia, la mia stima un calcio in culo e non ci torno sopra. Rispetto per me stessa prima di tutto, sempre!
Già, quando ti prende mica ci pensi che può far male poi, ti godi il momento, speri che sia per sempre e ami con tutto te stesso.
Ho un buco nell’animo. Ho provato a riempirlo con alcool, tempo sprecato, persone sbagliate, luoghi ameni e finti sorrisi, poi ho realizzato che quel vuoto non lo colmerò mai, né voglio più farlo, perché in esso riecheggia il senso stesso del mio essere.
Siamo poesia dimenticata e musica mai ascoltata, siamo lacrime buttate al vento e gioie perse tra le note del web.