Teresa D’Auria – Tristezza
Certe volte sono sorda al richiamo dei ricordi perché la realtà me li trafigge e sedimento in soffitta parole e frammenti di me sparsi nei nascondigli del tempo.
Certe volte sono sorda al richiamo dei ricordi perché la realtà me li trafigge e sedimento in soffitta parole e frammenti di me sparsi nei nascondigli del tempo.
La tristezza del passatoè come la tua ombrase non la vediè alle tue spallepronta a riapparirese cambia luceo se ti volti a guardare indietro…
Addio papà. Mi lasci con l’animo in tumulto ed un vuoto che non potrà essere più colmato.
Come si fa a calcolare il peso di un dolore? Si contano la quantità delle lacrime, oppure i frammenti d’anima persi qua e là? Come si fa a calcolarne l’intensità quando ogni dolore ha una storia diversa da raccontare, una storia che fa male?
Un giorno di primavera,un giorno di sole splendente.Laddove il sole ti copreil cuore pieno d’amore…Una muta preghiera al “Signore”,come, il grano cresce dallaterra fertile, così adornano le meravigliose opere!…i gabbiani solcano il mare,sfiorando le onde salmastre,nella speranza di trovare un pasto!…è arrivata la primaveradove il risveglio universaledice alla gente di amare la vita!…Che spesso per giudicaresi dumentica il sole, tralasciandoogni forma di calore e di amore!…Ma sopratutto dimenticandol’opera meravigliosa del “Signore”…Che, con misericordia ci insegnal’unica via di verità, vita e, speranza!…
Non essere triste, non fare scendere la lacrima, chiudi gli occhi e entra nel tuo cuore in quell’angolino dove tieni i ricordi, sì proprio lì racchiusi in un soffio di luce, i più belli che ti hanno fatto sorridere, prendili, usali e asciugati la lacrima.
E stasera ho particolarmente nostalgia di te. Guardo il cellulare per vedere se mi arrivano tue notizie, ma tutto tace. Sono tentata a farti uno squillo o a mandarti un messaggio, ma so che non vorresti e allora soffro in silenzio, tentando di far tacere il cuore che urla più di quanto si possa immaginare.