Teresa D’Auria – Tristezza
Certe volte sono sorda al richiamo dei ricordi perché la realtà me li trafigge e sedimento in soffitta parole e frammenti di me sparsi nei nascondigli del tempo.
Certe volte sono sorda al richiamo dei ricordi perché la realtà me li trafigge e sedimento in soffitta parole e frammenti di me sparsi nei nascondigli del tempo.
La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.
Penso che la felicità mi odi.
Il sorriso dona luce al volto di chi lo possiede e agli occhi di chi l’osserva. Alcune volte, però, è solo una smorfia che cela un velo di malinconica tristezza.
I miei occhi hanno visto troppi sogni tramutati in incubi.
Più insegui e più non raggiungi, più cerchi e più non sei cercato, più ami e più sai di soffrire.
La delusioni più grandi non sono seguite dalle parole, ma dal silenzio e dal dolore.
La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.
Penso che la felicità mi odi.
Il sorriso dona luce al volto di chi lo possiede e agli occhi di chi l’osserva. Alcune volte, però, è solo una smorfia che cela un velo di malinconica tristezza.
I miei occhi hanno visto troppi sogni tramutati in incubi.
Più insegui e più non raggiungi, più cerchi e più non sei cercato, più ami e più sai di soffrire.
La delusioni più grandi non sono seguite dalle parole, ma dal silenzio e dal dolore.
La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.
Penso che la felicità mi odi.
Il sorriso dona luce al volto di chi lo possiede e agli occhi di chi l’osserva. Alcune volte, però, è solo una smorfia che cela un velo di malinconica tristezza.
I miei occhi hanno visto troppi sogni tramutati in incubi.
Più insegui e più non raggiungi, più cerchi e più non sei cercato, più ami e più sai di soffrire.
La delusioni più grandi non sono seguite dalle parole, ma dal silenzio e dal dolore.