Theodor Wiesengrund Adorno – Vita
Dopo Auschwitz non è più possibile la poesia.
Dopo Auschwitz non è più possibile la poesia.
L’uomo è uno spettatore inerme sul palcoscenico della sua vita.
Alla vita non puoi chiedere un minuto più di quanto è disposta a concederti.
La vita di una persona può essere paragonata benissimo ad una persona che pesca, tu ti siedi e in base al materiale che puoi mettere, getti qualcosa nell’acqua, puoi aspettare un’ora prima di raccogliere qualcosa, può essere una foglia, come può essere piccolo pesce, come può essere un grosso pesce. Puoi anche aspettare solo dieci secondi e raccogliere una rete piena e dopo non trovare più niente, come puoi non trovare niente per anni e proprio quando stai per arrenderti scopri che la rete poteva già essere piena da un pezzo, allora trovi una soluzione. L’unica cosa che conta davvero è non arrendersi mai, non montarsi la testa e quindi non abbuffarsi e conoscere. Non credere, non esiste la parola credere, dietro ad essa si nascondono sempre dubbi… conoscere che la pazienza è sovrana e il tempo è giudice.
Non fatemi perdere tempo, il tempo è prezioso, non va sprecato, non va dedicato a cose inutili, non va regalato a chi non lo merita!
Quando vedi il mondo correrti incontro, china il capo, e corrigli incontro più forte che puoi…
È importante aggiungere più vita agli anni, non più anni alla vita.