Thomas Mann – Libri
Lo scrittore è un uomo che più di chiunque altro ha difficoltà a scrivere.
Lo scrittore è un uomo che più di chiunque altro ha difficoltà a scrivere.
È anzi mia opinione che il male non possa mai essere radicale, ma solo estremo; e che non possegga né una profondità, né una dimensione demoniaca. Può ricoprire il mondo intero e devastarlo, precisamente perché si diffonde come un fungo sulla sua superficie. È una sfida al pensiero, come ho scritto, perché il pensiero vuole andare in fondo, tenta di andare alle radici delle cose, e nel momento che s’interessa al male viene frustrato, perché non c’è nulla. Questa è la banalità. Solo il Bene ha profondità, e può essere radicale.
Quanto, di ciò che avete più caro, siete pronti a far crollare, senza fuggire? Fino a che punto siete disposti a pensare a qualcosa che non vi è familiare? La prima reazione è di paura. Non che temiamo l’ignoto. Non si puà temere qualcosa che non si conosce. Nessuno ha paura dell’ignoto. Quel che si teme davvero è la perdita di ciò che è noto. Ecco di cosa si ha paura.
Molti leggono di gusto, ma assai pochi al modo giusto.
Non dire mai “non credo ai miei occhi”, ormai sono l’unica cosa cui possiamo credere.
Ci si può sposare per aver trovato la persona giusta o, perlomeno, perché si pensa di aver trovato la persona giusta; ma il più delle volte ci si sposa perché non si spera più di trovarla.
Non sono mai stato così solo, una buona condizione per innamorarsi o perdersi. Mi sono innamorato, non della prima, dell’isola, ma della sorella, sedici anni, spaventosa di volontà e bellezza. Aveva mani spellate da un malanno, il solo che ho amato. Veneravo quelle dita screpolate, rosse, indolenzite, non l’ha creduto mai. Fosse stata lebbra gliel’avrei leccata per appiccicarmela alla lingua, fosse stata morte l’avrei voluta io. Meno di questo, l’amore non è niente.