Tito Livio – Filosofia
Ferox gens nullam esse vitam sine armis rati.Popolo feroce, incapace d’immaginare che la vita senza le armi fosse qualcosa.
Ferox gens nullam esse vitam sine armis rati.Popolo feroce, incapace d’immaginare che la vita senza le armi fosse qualcosa.
Chiudere un occhio, calare la palpebra dell’altro, stringere i denti, tapparsi le orecchie e trattenere il respiro non toccando niente, non ti aiuteranno a fingere di non aver vissuto ciò che oggi ti ha rovinato, logorato dentro e scavato nel cuore e nella mente un feretro dove vagherà per sempre.
Se uno degli ascoltatori, non a scopo di contesa né per scherzare, ma seriamente dovesse rispondere, dopo aver riflettuto, a che cosa deve essere riferito questo nome, il “non essere”, in riferimento a che cosa e per quale oggetto noi crediamo che egli ne farebbe uso e che cosa indicherebbe a chi lo interroga? Ma questo almeno è chiaro, che il “non essere” non deve essere riferito a qualcuno degli enti. Ma noi diciamo che, se s’intende parlare correttamente, non bisogna definirlo né come unità né come molteplicità e neppure assolutamente chiamarlo con il “lo”, perché anche con questa espressione lo si designerebbe con una specie di unità.
La gioia crea un po’ di felicità ed anche poesia, la poesia, a volte, a posteriori!
La coscienza è sempre coscienza di qualcosa, di qualcosa che non è coscienza.
Non importa quanto sia bravo a dare pugni, prima di piegarmi dovresti piegare anche la mia volontà… e quella non si piega coi pugni…
L’essenziale non è ciò che non abbiamo ma ciò che possiamo avere.