Tiziana Fiorentino – Filosofia
È così difficile guardarsi dentro e capire se stessi, che quando ci si riesce, anche se raramente, ci si sente appagati da tanto sforzo.
È così difficile guardarsi dentro e capire se stessi, che quando ci si riesce, anche se raramente, ci si sente appagati da tanto sforzo.
L’essere è sé. Ciò significa che non è né attività né passività. Non si può tuttavia dirlo “immanente a se stesso”, perché l’immanenza è sempre un rapporto a se stesso. Ma l’essere non è rapporto a se stesso, è invece se stesso. Riassumeremo tutto questo dicendo che l’essere è in sé.Che l’essere sia in sé significa che esso non rinvia a sé, come fa la coscienza di sé: questo sé esso lo è. In realtà, l’essere è opaco a se stesso e lo è perché è pieno di se stesso. È ciò che diremo meglio affermando che l’essere è ciò che è.L’essere è, l’essere è in sé, l’essere è ciò che è. Ecco i tre caratteri che l’esame provvisorio del fenomeno d’essere ci permette di attribuire all’essere del fenomeno.
Ogni ritorno, dopo un viaggio, pur breve, rappresenta un libro completamente finito nelle immagini e contenuto, ma non ancora scritto, e non attende altro che aprire la prima pagina e iniziare a metterci la prima parola. Il resto è già fatto.
La superficialità è superflua. Quel che conta veramente lo ottieni solo scavando, tuffando, buttandoti senza badare la paura di sprofondare. Quello che vale davvero la pena ha un prezzo, specie alto, ma se lo vuoi col cuore e con l’anima, lo paghi senza barattare.
Il dubbio è l’attesa di una domanda senza risposta.
Il mondo siamo noi, non gli altri.
Non misurerai mai con la luce il mondo, perché il mondo è tondo ma ancora non è mòndo.