Tommaso Gattai – Viaggi e vacanze
Voglio andare là dove i pigmenti colorano l’anima, nel posto in cui è mantenuta incontaminata l’eternità; tra i grandi monti laddove puro come bruma di bosco è rimasto l’animo umano.
Voglio andare là dove i pigmenti colorano l’anima, nel posto in cui è mantenuta incontaminata l’eternità; tra i grandi monti laddove puro come bruma di bosco è rimasto l’animo umano.
Si è sempre dato per scontato che Venezia è la città ideale per una luna di miele ma non solo, ma è un grave errore: vivere a Venezia, o semplicemente visitarla, significa innamorarsene, e nel cuore non resta più posto per altro.
La città è un’allucinazione fittizia costruita sopra la realtà del nostro grazioso pianeta.
Quando c’è odore di viaggio nell’aria, preparare lo zaino, prepara alla vita.
Il mostro che avanza, corrompendo, coprendo il suolo di nero, di nebbia il cielo, di sangue l’anima, di veleno gli occhi e le orecchie; avanza facendosi strada nella città di rovo, dove la gente è disordinata, dove le menti sono libere; niente acqua per le loro terre, solo petrolio che ingrassa il cuore. Starne fuori è libertà, non esserne corrotti è forza d’animo, pensare di barattare l’anima per un briciolo di potere è oppressione, rassegnazione ed infine, annientamento.
L’insegna “la legge è uguale per tutti” nelle aule di tribunale volta sempre le spalle ai giudici. O sono essi stessi che voltano le spalle all’insegna?
Scrivere, dipingere, girare film, fotografare, creare qualcosa di proprio è vivere l’essenza dell’animo umano, immaginando l’esistenza di un mondo dove la vita può mascherarsi nell’infinità dell’immaginazione.