Tony Mancino – Desiderio
Vorrei essere acqua, per poter sentire la pelle, riempire la forma del corpo, accarezzare dolcemente la pelle, regalare sospiri.
Vorrei essere acqua, per poter sentire la pelle, riempire la forma del corpo, accarezzare dolcemente la pelle, regalare sospiri.
Alzandomi dal letto, dopo aver trascorso una notte insonne, mi son detto: “Oggi voglio scrivere qualcosa”. Già!… Ma cosa?
Non si può desiderare così profondamente una donna a caso ma soltanto e semplicemente una donna. La tua.Perché probabilmente è facile far esplodere di passione un uomo, che non vuole che te, e amare il suo corpo, essendo muschio e terra, fragranza indiscussa di attimi carnali, per coglierne infine il seme dell’estasi.Ma davvero improbabile strappargli il gemito primordiale, il vagito dell’anima, l’essenza. Tutto in una volta, la prima e poi tutto per sempre.
E fai mille giri, intorno ai desideri. Una sosta all’ombra di un’oasi. Poi di nuovo il deserto. Sotto il sole cocente, come una ferita che non sana mai. Tra beduini ospitali e ladri di Baghdad. Finito il riposo, riprendi a camminare. Più forte. Più attento. E inevitabilmente, più cinico e schivo.
Le speranze, i desideri, sono i piccoli fari che illuminano il nostro cammino, quando la vita, chissà perché, spegne la luce intorno a noi.
Ci sono emozioni che solo il corpo riesce a trasmettere, come dire mille parole in pochi minuti.
Quello che sento è sempre più forte di quello che penso.I miei desideri sono più tenaci dei miei pensieri.