Trilussa – Comportamento
Quanno dai la mano a uno te po’ capità de strignequella de nò zozzone o quella de ‘n ladro o ‘n delinguente.Perciò salutamose tutti a la romana:se vorremo ancora bene, tenendose a distanza!
Quanno dai la mano a uno te po’ capità de strignequella de nò zozzone o quella de ‘n ladro o ‘n delinguente.Perciò salutamose tutti a la romana:se vorremo ancora bene, tenendose a distanza!
Ho sempre fatto tutto per comprendere, cercando di capirti. Ma hai sempre fatto in modo di confondermi.
A furia di essere superiore ho superato anche me stessa. Oggi non so più chi sarei stata veramente.
L’angoscia rivela alla coscienza la nostra libertà e testimonia la costante modificabilità del progetto iniziale. Nell’angoscia non ci limitiamo a renderci conto del fatto che i possibili da noi progettati sono costantemente rosi dalla nostra libertà in attuazione, ma comprendiamo inoltre la scelta, ossia noi stessi, come ingiustificabili; il che vuol dire che ci rendiamo conto che la scelta non trae origine da alcuna realtà anteriore, ed è anzi, tale da dover fungere da fondamento dell’insieme dei significati che costituiscono la realtà. In tal modo siamo costantemente impegnati nella scelta di noi stessi e costantemente consapevoli di poter bruscamente rovesciare la scelta ed invertire la rotta. Siamo pertanto sotto la costante minaccia della nullificazione della nostra scelta attuale, sotto la costante minaccia di divenire altri da ciò che siamo. Proprio per il fatto di essere assoluta, la nostra scelta è fragile.
Sarò presenza solo per chi lo sarà per me, e alcune mancanze valgono come risposta,…
Cosa rimane oggi dell’individualità dell’uomo? Ben poco. Non siamo che minuscole rotelline di un unico,…
Da certe invettive non mi difendo, perché difendersi costa comunque tempo e fiato. Difendo quindi il mio tempo e il mio fiato dal reagire a certe invettive.