Marco Cirino – Tristezza
Forse non è troppo tardi per tornare a vivere.
Forse non è troppo tardi per tornare a vivere.
Se fai finta di star bene prima o poi gli altri ti scoprono perché le lacrime non hanno scogli su cui infrangersi e gli occhi non seguono sempre il sorriso delle labbra.
Io da sempre le regalo un fiore, al contrario lei da sempre mi regala un sasso, tutto senza chiasso.
Ci sono volte in cui più che mordersi la lingua, bisognerebbe mordersi il cervello. Perché se si possono controllare e frenare le cose da dire, e soprattutto non dire, i pensieri vanno a ruota libera. E non c’è nulla che ti protegga da loro, con il tuo umore che se ne sta lì come un bersaglio per queste maledette freccette.
So di non potermi fidare perché il mondo di oggi vive, si nutre di apparenza, di cose che appaiono in un modo e in realtà sono l’esatto opposto o quasi.
Solo nella mia solitudine trovo il senso del mio dolore.
Mi guardo intorno, vedo tanta sofferenza accompagnata da tanta indifferenza e tanto egoismo, ed è così che arrivo alla conclusione che viviamo in un mondo sordo, dove tutti curano i propri interessi ignorando quelli altrui.
Addio.Vorrei ancora averti qui è abbracciarti forte forte a me,coccolarti e stringerti a me,ma ormai tutto è finito,l’emozioni, l’amore, il desiderio, l’amicizia!La sera mi viene voglia di piangere, e a volte succede.Il mio cuore è freddo, non trova una parola calda per riscaldarsi,ne tu ormai gli parli più ne lo riscaldi.Hai deciso così! Il dialogo per te non esiste, ne dirmi la verità, ne essere sincera con me. Ti avrei capito se eri sincera con me. Bastava dirmi non ti amo.Addio!
Loro, che con i baci e le coccole ti facevano passare ogni male,loro, che avevano una pazienza infinita,loro, che erano sempre felici di rivederti,loro, che avevano sempre qualcosa da insegnarti,loro, che avevano sempre una storia da raccontarti,loro, che avevano sempre il proverbio pronto per ogni situazione,loro, che avevano già vissuto la tua stessa esperienza e ti consigliavano sempre la cosa giusta da fare,loro, che ti volevano bene sempre e comunque…e tu che non capivi ogni loro singolo gesto e non davi molta importanza ad ogni singola parola che ti dicevano, perché pensavi che avresti avuto altri momenti in cui risentirle o altri luoghi dove potevi richiederle.Ma ora, quando Loro ormai non sono più presenti, tu non ti ricordi nemmeno che voce avevano, ed è allora che ti mancano.Ed è sempre così, si capisce sempre troppo tardi quanta importanza hanno Loro nel nostro cammino.
Solitudine… alle volte mi ritrovi, svestita e fragile.Ed io ti lascio fare di me un essere… debole e stanco,che non ha più voglia di vivere, e provo ad odiarti.Solitudine… alle volte te ne vai…e nonostante tutto, tu per me rimani un desiderio.Lo sò… lo sò… mi contraddico,ma devo amare me, per quel che sono!
Spesso si è costruttori di “dolore inutile” per sentirsi vivi… ma si tende a ignorare quello vero… che “scuoia” l’anima ma la rende così limpida da abbagliare…
Oggi mi sento completamente privo di emozioni… ma questa vacuità l’avverto come un chiodo, fissato, nel petto… come se la mia anima fosse un quadro appeso “obliquamente”, coperto da un telo nero, affinché nessuno possa vederlo.
Il dolore è come un amico austero, ma fedele… una volta giunto dentro te… non ti abbandona mai del tutto.
Perché temere tanto ciò che è definibile come dolore? Non si teme l’acutezza dello stesso… ma la durata.
Bastano 5 minuti di notorietà per passare la vita a ricordare quei 5 minuti, basta una parola sbagliata per far crollare tutto quello che hai “costruito”, basta una notte da favola per far sembrare le altre notti noiose, basta una canzone per capire che non l’avevi dimenticata, basta la solitudine di una sera per apprezzare di più la presenza di quell’amico, basta poco per dare tanto e quel tanto te lo porti dentro…
Sono stanca di tremare da sola.
Forse le lacrime sono solo il disinfettante dell’anima.