Marco Dore – Tristezza
Nello specchio non vedo nessuno, nessuno che io voglia.
Nello specchio non vedo nessuno, nessuno che io voglia.
Non mi pento dei momenti in cui ho sofferto porto su di me le cicatrici come se fossero medaglie, so che la libertà ha un prezzo alto.
Tra la polvere diradata vedo delle ombre lontane, sembrano amiche… spero sia così.
Chissà se riuscirò mai a perdonare me stessa, per il male che mi sono inflitta amandoti.
Non capisco il perché tutto appaia così distorto e difficile, ma aspetto… l’attesa mi uccide.
Chi sei tu? Non sei la ragazza di cui mi sono innamorato. Quella ragazza mi guardava con occhi grandi e pieni d’amore… ora… in fondo a quegli occhi vedo solo freddo… e buio.
Non finire nel buio cercando le ombre del passato, piuttosto spalanca le porte del futuro e osserva la luce smarrita dentro di te.
Occhi nella notte che sperano nella quiete di trovare un appiglio, stringo i pugni perché il sereno della vita non è per me. Spilli pungenti di dolore è la notte che s’insinua tra le pieghe della mente che s’arroventa al lume di una candela, trovando l’ultima rima ad un’agghiacciante poesia. Mani fredde non scaldano la penna, mentre le luce della notte spengono i rumori e finalmente riposano anche le foglie che nel vento danzavano riflesse come cristalli su vetri frantumati. Vorrei annodare i fili dispersi della vita, mi perdo invece nelle paure per cercare me stesso. Vive in me una poesia che mi divora a tradimento, impossessandosi del passato; e mentre inseguo desideri assenti sprofondo nel pozzo della notte che m’inghiotte, chiudo la porta alla luce che il mondo ha lasciato accesa per me.
Quando tocchi il fondo non è detto che si possa solo risalire: puoi anche iniziare a scavarti la fossa.
Il coraggio vero si mostra quando si ha la forza di ammettere le proprie paure!
E di punto in bianco il mondo crollò ai mie piedi e l’abisso apri le sue porte per accogliermi… l’addove un tempo c’era felicita ora c’è solo un silenzio e un vuoto… ad accogliermi ogni giorno…
Guardare il buio e vedervi solo un’immensa tristezza… chiudere gli occhi e piangere anche nei sogni… sperare che al risveglio tutto sia svanito, ma rendersi conto che non svanirà mai… non svanirà mai il male che ogni giorno mi stai facendo con la tua indifferenza… mi chiedi di dimenticare e tornare amici, ma non ti accorgi che questo mi uccide, ogni minuto, ogni secondo di più.
Cosa mi rimane del tempo e dell’energia impiegati ad amarti…la consapevolezza che tutto ha un limite, tranne il dolore!
I cattivi pensieri, come gli ospiti indesiderati, arrivano senza avvisare, con maleducazione non bussano e invadono il tuo spazio senza chiederti se permesso…
Il suono della fine…? Un silenzio assordante che strazia l’animo.
Come sempre la notte mi appartiene e nel rifugio di angoli di ombre mi nascondo.
Il dolore… trafigge l’anima e spezza il cuore.