Ugo Foscolo – Ricordi
Facciamo tesoro di ricordi cari e soavi i quali ci destino, negli anni che ancora lunghi e tormentati ci avanzano, le memorie che non siamo sempre vissuti nel dolore.
Facciamo tesoro di ricordi cari e soavi i quali ci destino, negli anni che ancora lunghi e tormentati ci avanzano, le memorie che non siamo sempre vissuti nel dolore.
Buono, esatto, paziente! E niente altro? Possedesse queste doti con angelica perfezione, s’egli avrà il cuore sempre così morto, e quella faccia magistrale non animata mai né dal sorriso dell’allegria, né dal dolce silenzio della pietà, sarà per me un di què rosai senza fiori, che mi fanno temere le spine.
Chi può detergere il volto dai segni del pianto se non la poesia nello scrosciare dei ricordi?
I ricordi vivono in noi, anche quelli brutti vanno conservati… perché tanto sono già passati.
I confini dei ricordi spaziano in noi, vivono attraverso il pensiero per posarsi nel cuore che non sa dimenticare.
Non si può sostituire la suggestione di una vecchia valigia piena di ricordi. Ci stanno privando della nostra identità, chiudendoci in sterili scatole digitali, prive di tempo, prive di qualsiasi odore. Scatole senza cuori. I nostri, cuori.
Ai ricordi richiamati alla memoria, corrispondono gli odori della realtà.