Umberto Eco – Società
Una delle prime e più nobili funzioni delle cose poco serie è di gettare un’ombra di diffidenza sulle cose troppo serie.
Una delle prime e più nobili funzioni delle cose poco serie è di gettare un’ombra di diffidenza sulle cose troppo serie.
Negli anni Settanta c’erano le comuni politiche, poi è venuto il periodo dell’esoterico. La comune più nota dei nostri tempi è quella televisiva del Grande Fratello. Non si impara niente ma si disimpara anche la voglia di dividere una casa con tante persone. È una tv che esalta il peggio di tutti. È un gioco a cui nessuno di noi deve stare. Guardatela ogni tanto, poco. Per dire: l’ho visto, era tremendo.
Il primo uomo che, avendo recinto un terreno, ebbe l’idea di proclamare questo è mio, e trovò altri così ingenui da credergli, costui è stato il vero fondatore della società civile. Quanti delitti, quante guerre, quanti assassinii, quante miserie, quanti orrori avrebbe risparmiato al genere umano colui che, strappando i pali o colmando il fosso, avesse gridato ai suoi simili: “Guardatevi dall’ascoltare questo impostore; se dimenticherete che i frutti sono di tutti e che la terra non è di nessuno, sarete perduti!”
La più grande espressione culturale di un popolo è il suo ordinamento: noi fummo un popolo molto colto perchè il nostro ordinamento, poliedrico, pluralista, a volte dolcemente anarchico, ci orientava verso la vita.
Ma da chi sono volute guerre e povertà se non da coloro che detengono il potere politico, governativo, economico, bancario, delle fabbriche di armi e medicinali, ed altro ancora, mondiale? Spero gli venga presto una crisi di coscienza e possano vedere che servono la morte diffondendola ovunque.
La gente tende a vedere quel che gli pare e pochi riescono a vedere te, te chi sei realmente, e non quel che appari!
Parole che si perdono nel vento, di questo son fatte le promesse dei potenti.