Michela Strega – Uomini & Donne
C’e chi colleziona farfalle, chi francobolli beh io colleziono stronzi.
C’e chi colleziona farfalle, chi francobolli beh io colleziono stronzi.
Lei era triste nel medesimo tempo che lo ero anche io, ed era felice anche quando lo ero io, c’era così tanta sintonia da essere due corpi in una sola anima!
Per sedurre una donna occorre testa, per sedurre un uomo: un reggicalze.
Erano l’opposto in tutti i sensi, su quasi nulla si trovavano d’accordo, i litigi erano il loro pane quotidiano, e le sfide il loro menù, ma in tutto questo, in una cosa erano in piena sintonia, non potevano respirare l’uno senza l’altro.
Quando finalmente speri che sia diventato solo un ricordo, lo rivedi, splendido come il sole pronto nuovamente a bruciarti e farti male, ti crolla il mondo addosso perché a niente son serviti tutti gli sforzi fatti per dimenticarlo.
Lei gli piaceva, perché stuzzicava la sua curiosità. Non era la donna delicata, quella da dover proteggere. Lei era vivace, forte, sicura di sé. Gli rispondeva a tono e gli teneva sempre testa… non era come le donne avute in passato, era diversa… con lei si cresceva, si combatteva” perché non mollava mai una discussione. O si perdeva o si vinceva e per lui non c’era niente di più stimolante che essere in competizione con la sua forza.
La vita non ti dà e non ti darà mai quello che ti aspetti, sia nel bene sia nel male. A me ha dato tutto quello che ho sempre aspettato da una vita: lei.
L’ho amato… Di un amore pazzo, improvviso, arrivato come un fulmine a ciel sereno, capace con la sua intensità di scombussolarmi come fossi una barchetta a remi, in balia della tempesta del secolo. L’ho amato di un amore cieco, che non vedeva, ne coglieva difetti e di un amore sordo, perché non ascoltava nessun tipo di ragione o discorso logico. L’ho amato come forse non si riesce sempre ad amare in questa vita, o come forse sarebbe meglio non arrivare mai ad amare… con tutta me stessa, fin quasi a morirne, volendo e cercando sempre e soltanto il suo bene… e mai il mio.
Chiusa nel suo labirinto di sofferenza, si piega ma non cade! Piange in solitudine ma si solleva, ama senza condizioni, vela le sue tribolazioni! La donna! L’invenzione più bella di Dio!
La mia era divenuta un’esistenza priva di senso, un insieme di frammenti anonimi dispersi come i cocci di un vaso di cristallo infranto: nessuno si era mai preoccupato di chinarsi a raccogliermi e mettere a posto quei pezzi taglienti come aghi, correndo il rischio di tagliarsi. Poi nella mia vita era entrato lui, in punta di piedi, senza far rumore; aveva avuto la pazienza di accettare me e le mie insicurezze, e fare di quest’ultime i tratti salienti della mia forza.
Devi farla sorridere come una bambina. Amarla come una donna e trattarla come una regina. Una vera donna, da un vero uomo si aspetta questo.
Se oltre ad amarla non la odi non ti appartiene abbastanza.
Quando qualcuno ti entra dentro l’anima, il cuore, la mente è difficile liberarsi, cercare di allontanarsi, cercare di non vederla. Nonostante ritenga e sia convinto che lei, mi hai fatto del male, ferito, umiliato il mio stato d’animo, che ho sempre condiviso… Non riesco ad allontanarla, mai ci riuscirò, combatto con forza, ma non riesco a dimenticare. Mai e dico mai, qualcuno prenderà il suo posto. Perché il mio Amore per lei non avrà mai fine, oggi, domani, sempre.
La guardavo sorridere e dentro di me il mio fragile cuore cominciava a battere all’impazzata.
Io non chiedo rispetto io lo esigo, tu uomo non puoi mancarmi di rispetto semplicemente perché il mio modo di propormi ti fa fare film mentali, e i tuoi ormoni vanno in fibrillazione, io sono libera di essere sensuale e di giocare con la mia femminilità ma questo non autorizza nessuno a credere che oltre il gioco io voglia altro.
Il rispetto per una donna non è una cortesia ma un dovere di ogni uomo, nei secoli la donna non è stata rispettata ma umiliata ma oggi la donna non lo chiede lo esige.
Donne, non odiate le prostitute. Esse non rubano i mariti altrui; le amanti di classe e raffinate, sì.