Valentina Librizzi – Religione
“Bisogna amare Dio perché ci dà la vita!” Sì, però poi ce la toglie. Allora come la mettiamo?
“Bisogna amare Dio perché ci dà la vita!” Sì, però poi ce la toglie. Allora come la mettiamo?
Si arriva a credere nel bene solo dopo aver conosciuto il male.
Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi.
Il sangue dei martiri è il seme della Chiesa.
Parlare di Dio, professarlo e venderlo come assoluta certezza, è così facile. Viverlo poi in quella candida dimensione del giusto, che è quella del perdono e della comprensione che abbiamo sempre professato e sentito, per taluni fedeli è pura utopia. La complessità di tutte quelle parole vendute come certezza, diventano carta straccia se non riusciamo ad esserne l’esempio.
Se esisto un motivo c’è, e riesco a spiegarlo a parole mie. Esisto perché Dio c’è.
Il mio Dio è arrivato scalzo: aveva i piedi di un fanciullo e gli occhi fragili di una madre che aveva pianto, guardava oltre, senza dirmi una parola; profumava di mare e ad ogni mia richiesta mi rispondeva con un sorriso. Un giorno chiesi al mio Dio: dove ti posso pregare? E lui mi rispose: ho bisogno di piccoli gesti, ho bisogno che tu cammini su di me leggera e ti accorga che la mia chiesa è la volta celeste i miei altari sono montagne di boschi, gli animali i miei angeli. Tu stai vivendo in me ed io in te. Non ho bisogno di parole. Ho bisogno di silenzi d’amore.