Valentina Librizzi – Religione
“Bisogna amare Dio perché ci dà la vita!” Sì, però poi ce la toglie. Allora come la mettiamo?
“Bisogna amare Dio perché ci dà la vita!” Sì, però poi ce la toglie. Allora come la mettiamo?
Il punto di vista secondo cui il credente sarebbe più felice dell’ateo è assurdo, tanto quanto la diffusa convinzione che l’ubriaco è più felice del sobrio.
Basta che voi siate giovani perché io vi ami assai.
La Bibbia è un documento che è giunto a noi dopo esser passato sotto le mani di diversi scribi, diversi amanuensi, diversi interpreti e diversi traduttori che è difficile, oggi, poterla “interpretare” per quel significato che aveva originariamente nel 250 a.C., il tempo a cui si fa risalire la sua prima forma scritta in lingua greca ad opera dei 72 saggi. L’origine è ben più remota così come il significato di alcuni suoi termini “fondamento” dell’impostazione religiosa degli ebrei. La verità è ben oltre, è cercando verso quell’oltre che si aprono occhi ed orecchie, ma quel che più conta è che si apre la mente.
Sii sempre cultore dell’amore, l’amore è l’umile cammino verso Dio.
L’ignoranza dei preti è il più grande flagello del mondo.
Ho una grande fiducia in questo Dio per il quale soffro e morirò, e ho esposto, e continuo ad esporre, la vita e il lavoro.