Valeria Violetta Camboni – Sogno
Non vivo di sogni, né di speranza io vivo per provare a stare bene. Amo i gesti semplici, amo chi promette e poi mantiene e amo quelle piccole emozioni che mi suscitano le persone pulite.
Non vivo di sogni, né di speranza io vivo per provare a stare bene. Amo i gesti semplici, amo chi promette e poi mantiene e amo quelle piccole emozioni che mi suscitano le persone pulite.
Se il sognatore muore, anche il sogno morirà con lui. Dopo la “realtà” e il sogno, non esiste vita.
Ci sono sogni che san fare talmente tanto chiasso, da non riuscire a trovar pace.
Non puoi imprigionare i sogni nella notte, ma dolce è il risveglio quando, prima di fuggire, sentirai che avranno accarezzato il tuo spirito.
I sogni sono paragonabili alla morte, non hanno classi sociali, sono accessibili a tutti.
Puntualmente, la vita ci ricorda quanto sia inutile vivere proiettati nel futuro, idealizzando, progettando e pianificando ciò che non esiste. Eppure io, imperterrito, continuo a farlo. Ma smettere di immaginare un domani, non significa automaticamente cessare di investire sul proprio presente? Se è così, preferisco illudermi, deludermi e soffrire, ma continuare a sognare.
Se continuerò a credere nei miei sogni, niente nella mia vita sarà stato fatto invano.