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    Così, come Lazarus calpesta villaggi, Dio calpesta le nostre vite, e al pari degli operai e dei guerrieri ci preoccupiamo come piccoli in pena di riparare il danno il più presto possibile, anche se in fondo l’impresa è del tutto disperata. Poiché Dio ha un piede più grosso di quello si Lazarus e di tutti i Texcoco e Texaco e Manana del domani.

  • Alexandre Dumas – Libri

    “Perché” disse nella lingua sonora delle figlie di Sparta e d’Atene “perché mi fai chiedere il permesso di entrare da me? Non sei tu il mio padrone? Non sono io la tua schiava?” Montecristo sorrise a sua volta: “Haydèe” disse, “non sapete?…” “Perché non dai del tu come sempre?” Interruppe la giovane greca. “Ho dunque commesso qualche mancanza? In questo caso bisogna punirmi, ma non darmi del voi” “Haydèe” disse il conte, “tu sai che siamo in Francia, e che per conseguenza sei libera.” “Libera di far che?” Domandò la giovane. “Libera di lasciarmi.” “Lasciarti!… e perché lo farei?” “Che so io?… Vedremo gente…” “Non voglio vedere alcuno.” “E se in mezzo ai bei giovani che incontrerai, qualcuno ti piacesse, io non sarò tanto ingiusto…” “Non vidi mai uomo più bello di te, e non amai che mio padre e te”

  • Ishiguro Kazuo – Libri

    Così quella sensazione mi afferrò di nuovo, sebbene cercassi di allontanarla: la sensazione che fosse ormai troppo tardi; che c’era stato un tempo in cui tutto avrebbe avuto un senso, ma che avevamo perso l’occasione, e che ci fosse qualcosa di ridicolo, di riprovevole addirittura, nel modo in cui stavamo pensando e pianificando il futuro.