Valerio Varaldo – Figli e bambini
Non finirò mai di ringraziarti ed esserti grato per quel piccolo fiore con gli occhi azzurri che mi hai donato.
Non finirò mai di ringraziarti ed esserti grato per quel piccolo fiore con gli occhi azzurri che mi hai donato.
L’unica cosa che ho visto brillare più dei fuochi d’artificio nelle torridi notti d’estate sono gli occhi di un padre alla nascita di suo figlio.
Vola figlio mio, vola. Nella tua corsa verso il sole prendi quelle stelle che rendono più grande il mondo.
La mia più grande emozione. Il sole della notte, la luna in un giorno, il profumo di latte e biscotti, di rose e cotone, il calore in uno sguardo, la vita nella tua manina. È mio figlio, e la vita mi parla di lui adesso.
Quando sarai grande conoscerai la verità su molte cose pur se non lo vorrai… perciò ora puoi anche ignorarla.Continua a sognare… i bambini possono farlo.
Lo sento ancora il bisogno di mia madre. Fortissimo. Sono una donna ormai eppure sento ancora il bisogno di averla accanto, di una buonanotte e un buongiorno. Di tutte le sue premure. Se non ci fosse lei molte cose mi verrebbero meno bene, molte paure sarebbero rimaste tali. È la mia forza, il coraggio di provarci. La voglia di una carezza delicata. “La mia mamma” la chiamo così, ancora, fino a sentirmi una bambina, e quanto mi piace sentirmi piccola aggrappata ai suoi consigli che non sbagliano mai.
Sarebbe bello poter insegnare ai più piccoli a coltivare la felicità, un bambino felice sarà di sicuro un adulto sereno e pacifico.