Vera Santoro – Stati d’Animo
Non c’è un giorno speciale per ricordare chi hai amato, se l’hai veramente amato lo ricorderai tutti i giorni della tua vita.
Non c’è un giorno speciale per ricordare chi hai amato, se l’hai veramente amato lo ricorderai tutti i giorni della tua vita.
So di aceto e limone, pungente sulla lingua, brucio sulla pelle. Aspra! Chi non sa diluirmi con la vaniglia dice di me che sono acre. Io mi preoccupo di non essere amara, nonostante i fumi delle pozioni tossiche inalate. Ricordo flebo di veleni somministrarti endovena, sottocute che creavano strati di rancore tra il cuoio e le arterie. E sono scappata nella notte, alzata da quel letto di droghe e soporiferi letali, rintanata come animale impaurito negli antri di boschi solitari e nebbiosi, tra le belve sanguinarie, aspettando l’alba sotto alberi spogli e durante piogge incessanti. Grondante e trafelata. La mia forza mi ha portata a bordo strada, non voglio passaggi da nessuno io, ma camminare sull’asfalto è assai diverso che camminare tra roghi e sterpaglie.
Conosco il mio corpo. Un’onda sulla quale galleggia la libidine. Conosco la mia mente. Cassetti scricchiolanti che sarebbe meglio non riaprire. So darmi, so dirmi. Saprei anche stare da sola se solo lo volessi. Se solo lo volessi. Perché riesco ad avermi tutta quanta ma non arrivo a bastarmi.
Ha sonno troppo presto,si impegna troppo presto.È agitata, piange.Ha paura, trema.Non si sente amata, perché?La punta un riflettore.
Hai notato la luminosità che ti avvolge quando rivedi il sole dopo aver attraversato un tunnel? Ebbene, guarda la tua vita di ogni giorno come se uscissi sempre da quel tunnel.
Ti ho vista sbocciare come un fiore in primavera. Poi lentamente ti ho vista appassire, per poi seccare. Ancora peggio è stato vederti tramutare in un fiore di plastica, per coprire i tuoi difetti, quelli che facevano di te una persona che si faceva voler bene.
Sono come una bestiolina colpita a morte che si rintana per leccarsi le ferite.