Ilenia Erriu – Verità e Menzogna
Mentire spudoratamente a chi chiede sincerità e conosce la verità equivale alla cronaca di una fine annunciata!
Mentire spudoratamente a chi chiede sincerità e conosce la verità equivale alla cronaca di una fine annunciata!
La verità è sempre scomoda, per questo molti scelgono la menzogna.
La Chiesa è un mezzo per arrivare a Dio…come la Guerra un mezzo per ottenere la Pace.
Manipolare la verità a tuo piacimento non ti renderà una persona degna di rispetto!
Vuoi la verità?Cercala con tutta te stessa,ma non pentirti mai di averla trovata!
È difficile trovare la verità quando si hanno in mano solo bugie.
A principale caratteristica dei voltafaccia è… che si vantano di avere una sola faccia.
Di tutti i fatti che apprendiamo dai mass media oggi non ce n’è uno sulla cui veridicità giurerei…Oggi i politici sono fabbricatori e spacciatori di notizie false.
Ogni tradimento comporta una bugia e ogni bugia è un tradimento…
Alcuni nordisti, criticano i falsi invalidi meridionali che succhiano, ingiustamente, la mammella dello stato. Hanno ragione. Sono cose deplorevoli che andrebbero perseguite a norma di legge. Ma sono solo i meridionali a succhiare quella mammella o non vi sono anche dei nordisti che le succhiano entrambe? Le cooperative rosse tanto per fare un esempio. Che ve ne pare? Io credo che l’italia è una dal piemonte a reggio calabria isole comprese e, se fango c’è ne siamo, purtroppo, inzuppati tutti. E allora è più furfante l’elemosinante falso cieco meridionale o il benestante imprenditore nordico?
È così difficile capire le persone che dicono la verità.
La personalità o ce l’hai o non ce l’hai e se non ce l’hai, con tacito egoismo, ruberai le menti altrui, creandoti un volto che non ti appartiene… e che non avrai mai.
Nessuna maschera nasconde le menzogne come l’aperta verità, così come l’andar nudi è il miglior travestimento.
Ogni verità che sostituisce una menzogna è come un faro che illumina una lunghissima e buia notte invernale.
Il mondo è diventato un supermercato di pensieri, opinioni, verità e statistiche, che liberamente scegliamo in base ai nostri gusti. Tutto è confezionato e il prezzo che paghiamo è la nostra ignoranza.
L’arte del mentire è saper raccontare perfettamente la propria verità guardando l’altro negli occhi, mentendo anche a se stessi, perché la propria verità non è mai la verità.
Quando l’intera realtà si trasforma in un labirinto, di volti, di azioni, di nomi, di apparenze, pareti fatte di verità e di non verità, bisogna scegliere attentamente la direzione. Quella sbagliata potrebbe portare alla morte, o ad altro, anche peggiore. Non è colpa di nessuno se esiste, e non esiste per fare del male. È soltanto matematica, ingegno, pretende onestà. Non si capovolge per andare incontro all’inettitudine, all’errore e alla vigliaccheria. Se non si è capaci, si resta fuori. Si comincia sempre a proprio rischio, l’inizio è esplicito, ma poi cominciano le pagine bianche, senza appigli, non ci sono più cartelli. Quelle pagine vuote non si riempiono a proprio piacimento, perché non sono proprio bianche. Non c’è niente, eppure c’è tutto. La superbia di poterle riscrivere a proprio vantaggio, per salvarsi, sarebbe punita severamente. L’incognita appartiene all’unica legge, che controlla tutte le altre, davanti alla quale persino Dio è costretto a fermarsi: non può cambiare infatti quello che non può neanche raggiungere. Una legge non si conquista, non ci si pianta sopra una bandiera e dire per esempio: “questa è la legge di gravità e adesso è di mia proprietà e dei mie figli, ci farò quello che voglio”. Un labirinto è il perfetto e severo modo per fare una distinzione tra chi è valido, preparato, onesto, e chi pretende con la forza di esserlo imponendo alla legge, con la propria autorità, una verità di parte e limitata. Questa oggettività irremovibile è quello che servo, che amo, non mi piego all’impostura di Dio, che si crede superiore ad ogni legge e in diritto di poter uccidere chi vuole per avere, perché, per dirla in termini ippici, punterei sul cavallo sbagliato, soprattutto su quello dopato.