Veronica Ceglia – Nemico
Nel nostro cammino incontriamo tante persone, qualcuno per noi diventerà importante, altri invece rimarranno solo “gente”.
Nel nostro cammino incontriamo tante persone, qualcuno per noi diventerà importante, altri invece rimarranno solo “gente”.
Puoi indossare i miei panni, puoi atteggiarti con i mie modi, puoi fare tutto quello che vuoi per imitarmi e forse potrai sembrare come me, ma non sarai mai me. L’essere non si può copiare.
Sono uno stronzo senza ritegno, la gente mi odia e io pago il pegno.
Signore dai forza al mio nemico e fallo vivere a lungo, affinché possa assistere al mio trionfo.
Quanto tempo ho perso piangendo e chiudendomi in me stessa per la cattiveria altrui. Oggi mi dispiace tanto dirvi che non temo più nessuno e che la mia sicurezza mi permette di guardare dritta in faccia certa gente e mettere i miei occhi dritti dentro i loro. Peccato che non possano dire e non abbiano il coraggio di fare altrettanto certe persone. Nate per nascondersi, lanciare il sasso e nascondere la mano, agire e discolparsi accusando gli altri. Li chiamano vigliacchi!
Io non dimentico, e lascio in un angolo di me i torti ricevuti con inciso sopra il nome di chi li ha inflitti. Rancore!? No, io lo definirei di più un modo di mettere momentaneamente da una parte alcune cose, aspettando che la vita ti dia la possibilità di rispolverarle a dovere e renderle giustizia.
Il Nemico non è peggiore dell’amico che lo diventa.