Victor Hugo – Stati d’Animo
Ciò che fa notte dentro può lasciare in noi le stelle.
Ciò che fa notte dentro può lasciare in noi le stelle.
Non è che non voglia crescere, è entrata acqua nell’orologio biologico.
Qualcuno misura singhiozzando l’estensione dell’alba.Qualcuno pugnala il cuscino in cerca del suo impossibile spazio di quiete.
Chiamala “freddezza” questo mio essere un po’ distante. Chiamala “presunzione” questo mio essere sicura di me. Chiamala “prepotenza” questo mio essere schietta, diretta e sincera. Chiamala come vuoi questa mia personalità, additala e giudicala se vuoi. Però poi “evitala”! Evitala, perché questa persona non sa essere diversa da ciò che è. Lei non sa riempirti di dolcezza se non le sei arrivato al cuore, lei non sa tremare davanti a te se sa di essere al tuo pari, lei non sa mentirti, dirti ciò che vuoi sentirti dire se non è ciò che pensa veramente.
Ti ho perso nella strada che mi conduceva al domani. Ti ho ritrovato in una piccola traversa improvvisa del mio cammino. Ti ho assaporato di nuovo e ho capito finalmente la grandezza del tuo valore. Ora ti porto con me, dentro me e sei una delle prime cose che proteggo. Ben tornata serenità!
Io non mi sento terreno, cioè quando osservo questo mondo è come se vedessi una grande recita fatta da crudeli attori.
Fai conto di essere una stazione, un luogo di abbracci e strette di mano, di addii e arrivederci, di treni persi, presi e sognati, di attese e corse, di lacrime e sorrisi, di speranze e rimpianti. Fai conto di essere di una stazione, un punto di partenza per alcuni, di transito per i più, un punto di arrivo per pochi.