Vincenza Molvetti – Cielo
C’è troppo marcio in questo mondo forse perché chi lo popola si è dimenticato di guardare di tanto in tanto il cielo.
C’è troppo marcio in questo mondo forse perché chi lo popola si è dimenticato di guardare di tanto in tanto il cielo.
Laudata sii pel tuo viso di perla, o Sera, e pè tuoi grandi umidi occhi ove si tace l’acqua del cielo.
Non guardare il cielo per essere sereno. Guardalo con serenità.
Tu magica luna d’argento che mi porti lontano dolce e misteriosa. Stanotte chiacchiereremo insieme tra i sentieri nudi di un algido inverno. Ti racconterò di me delle mie paure, delle mie speranze perdute, dei miei sogni rubati alle clessidre della vita. Busserò alle sillabe dell’alba sorseggiando perle di rugiada ai rami della saggezza. Lascerò a te le mie vergini speranze prima che il sole dell’aurora porti via l’innocenza dei miei sogni di poeta e così potrà e il mio cuore gioire mentre il mio animo sentirò rifiorire.
Ogni volta che mi fermo a guardare il cielo pieno di stelle, rifletto su come…
Alle volte ti viene in mente il cielo… così azzurro da darti felicità immensa!
Nasce la notte quando il giorno è già morto da un pezzo.