Vincenza Molvetti – Morte
Esistono addii che non saranno mai tali.
Esistono addii che non saranno mai tali.
Com’è strana la vita mentre un nostro caro smette di soffrire e raggiunge il paradiso per noi che restiamo inizia l’inferno.
La malattia è la ribellione della nostra eternità contro il suo seppellimento ad opera dell’ego.
Odio la morte, per come ti strappa alla vita senza chiederti permesso.Odio la sua oscurità e l’eterno nullità che ti regala.Odio la morte in quanto è la fine della vita.
Non piangere quando non ci sarò più. Pensa a tutte le volte che ti ho fatto incazzare, ecco, vedi che passa?
Che belle le frecce! Scoccate dall’arco della vita, sembra poterne orientare la direzione come meglio si desidera; le frecce sono le emozioni che, puntualmente, scocchiamo perché sentiamo il profumo della vita… perché desideriamo quella vita. Però, non sempre le frecce scoccate puntellano la vita – o meglio – puntellano proprio come il mare quando giunge sulla sabbia e ne inverte i granelli. La freccia di Gianni avrebbe voluto “fermare” sulla terra il papà, eppure il mare aveva invertito l’emozione della vita. Comunque, una vita solo perché non compare non significa che scompare.
“Ma come fa a morire Pavarotti?” È una domanda sensata… è come se muore Tarzan o Topolino. Se muore Pavarotti allora tutti possono morire e se tutti possono morire allora tutto è ancora più prezioso.