Vincenza Molvetti – Sport
Ansia, batticuore, rabbiadolore, amore…tu chiamale emozioni…Io?Io le chiamo Napoli.
Ansia, batticuore, rabbiadolore, amore…tu chiamale emozioni…Io?Io le chiamo Napoli.
C’è un organo ben preposto che devono stabilire se si può fare o non fare.
C’è chi piange per un pallone, c’è chi piange per una donna e c’è chi piange per entrambi.
Correre verso nessuna meta, verso l’immensità della natura in compagnia del basico istinto per la sopravvivenza. Correre col vento sul viso, e il Sole alle spalle. Correre senza pensieri, senza impegni, senza orologi, senza smartphone, chiavi o denaro nelle tasche. Correre senza scarpe, senza nessuno. Libertà.
Sapete già il mio punto di vista su questo mondiale, il calcio è l’illusione del popolo, una distrazione di massa per di più uno sport giocato con i piedi dove si può fare a meno del cervello non può che deludere la maggioranza delle persone, per arricchire un piccolo gruppo!
In palestra, ci torni perché li è il tuo posto… torni perché li, completi te stesso… torni perché fondamentalmente di sbattere la faccia contro i tuoi limiti ne hai bisogno, ogni giorno… torni perché l’apatia quotidiana non ti appartiene… torni perché quelle sensazioni fan parte di te… torni perché anche se non ci fossero motivi razionali… tu torneresti lo stesso.
Come il fabbro forgia la spada per la guerra, Tu plasma il tuo corpo per la battaglia!