Vincenza Vitale – Stati d’Animo
L’odio e l’invidia sono il pane quotidiano di chi non ha vita.
L’odio e l’invidia sono il pane quotidiano di chi non ha vita.
Quando credi di non poter continuare. Credi prima in te stesso. E vedrai che domani troverai la forza per ricominciare. Perché tu sei nato per offrire a questo mondo. Pace, bontà e felicità. Ricorda che il signore, mai ti abbandonerà. Il suo amore immenso, per sempre ti accompagnerà.
Se la sensibilità fosse uno strumento per molta gente sarebbe un violino senza corde perché esse vibrano soltanto nell’animo di un cuore grande.
Non sopravvalutarmi; valgo meno di quanto pensi. Non sottovalutarmi; sono più di quanto immagini.
C’è che mi piace starmene con me, ho teso un filo, tra me e il cielo. Vi appendo tele bianche, fiori di primavera, piccoli pensieri, con immenso bisogno di cose semplici.
Donami luce in questo mondo avvolto dalle tenebre.
Mi si scortica la pelle sotto il peso di certi giorni, dove le mancanze sono presenti più che mai e la percezione dell’assenza non è solo delle cose, ma diventa doppio drappo che mi cucio addosso tra le stoffe lise dal tempo, consumate dal vento che se le vola via quando spira forte, e fili e pinze litigano e non proteggono sufficientemente ciò che più d’ogni altra cosa dovrebbero tenere stretto ed al sicuro per far ritorno a casa, riposto in cassetti di frassino e noce tra la lavanda e la naftalina.
Quando credi di non poter continuare. Credi prima in te stesso. E vedrai che domani troverai la forza per ricominciare. Perché tu sei nato per offrire a questo mondo. Pace, bontà e felicità. Ricorda che il signore, mai ti abbandonerà. Il suo amore immenso, per sempre ti accompagnerà.
Se la sensibilità fosse uno strumento per molta gente sarebbe un violino senza corde perché esse vibrano soltanto nell’animo di un cuore grande.
Non sopravvalutarmi; valgo meno di quanto pensi. Non sottovalutarmi; sono più di quanto immagini.
C’è che mi piace starmene con me, ho teso un filo, tra me e il cielo. Vi appendo tele bianche, fiori di primavera, piccoli pensieri, con immenso bisogno di cose semplici.
Donami luce in questo mondo avvolto dalle tenebre.
Mi si scortica la pelle sotto il peso di certi giorni, dove le mancanze sono presenti più che mai e la percezione dell’assenza non è solo delle cose, ma diventa doppio drappo che mi cucio addosso tra le stoffe lise dal tempo, consumate dal vento che se le vola via quando spira forte, e fili e pinze litigano e non proteggono sufficientemente ciò che più d’ogni altra cosa dovrebbero tenere stretto ed al sicuro per far ritorno a casa, riposto in cassetti di frassino e noce tra la lavanda e la naftalina.
Quando credi di non poter continuare. Credi prima in te stesso. E vedrai che domani troverai la forza per ricominciare. Perché tu sei nato per offrire a questo mondo. Pace, bontà e felicità. Ricorda che il signore, mai ti abbandonerà. Il suo amore immenso, per sempre ti accompagnerà.
Se la sensibilità fosse uno strumento per molta gente sarebbe un violino senza corde perché esse vibrano soltanto nell’animo di un cuore grande.
Non sopravvalutarmi; valgo meno di quanto pensi. Non sottovalutarmi; sono più di quanto immagini.
C’è che mi piace starmene con me, ho teso un filo, tra me e il cielo. Vi appendo tele bianche, fiori di primavera, piccoli pensieri, con immenso bisogno di cose semplici.
Donami luce in questo mondo avvolto dalle tenebre.
Mi si scortica la pelle sotto il peso di certi giorni, dove le mancanze sono presenti più che mai e la percezione dell’assenza non è solo delle cose, ma diventa doppio drappo che mi cucio addosso tra le stoffe lise dal tempo, consumate dal vento che se le vola via quando spira forte, e fili e pinze litigano e non proteggono sufficientemente ciò che più d’ogni altra cosa dovrebbero tenere stretto ed al sicuro per far ritorno a casa, riposto in cassetti di frassino e noce tra la lavanda e la naftalina.