Vincenzo Lacerenza – Politica
Il nazionalismo è una masturbazione ossessiva della patria.
Il nazionalismo è una masturbazione ossessiva della patria.
In Italia la politica è fatta dalla televisione, la televisione è fatta dalla politica.
Nei cinque anni di governo del centrodestra, mai una volta Silvio Berlusconi si è fatto vedere in piazza il 25 aprile, mai una parola dedicata agli antifascisti, d’altra parte governare con gli eredi di Mussolini ha un prezzo che si deve pagare. Comunque, il Cavaliere, in piedi a Milano in piazza del Duomo, al fianco di partigiani come Ciampi, Boldrini e poi Tina Anselmi, Oscar Luigi Scalfaro, Massimo Rendina, Checco Berti Arnoaldi, Giovanni Pesce, Bruno Trentin, Giorgio Bocca, Pietro Ingrao, Rossana Rossanda, Giuliano Vassalli, e i compianti Luigi Pintor e Aldo Aniasi, sarebbe stato ridicolo nonostante il ruolo istituzionale.
La perversione della politica è quella di fregare spesso il cittadino, sempre però con il suo consenso.
L’aristocrazia esiste sempre nei popoli e nelle rivoluzioni; se l’abbattete nei nobili, ricompare subito nei ricchi, e nei potenti del terzo stato. La rovinate in costoro? Essa si incarna nei capi di officina e nel popolo.
La politica si può identificare come un ammasso di accozzaglia che ormai nessuno sa come utilizzare.
Io non mi sono addormentato una sera comunista ortodosso per svegliarmi una mattina socialista illuminato.