Vinicio Capossela – Libri
Per gli altri semplicemente spariva.Quando c’era, c’era del tutto, quando non c’era, non c’era per nessuno.
Per gli altri semplicemente spariva.Quando c’era, c’era del tutto, quando non c’era, non c’era per nessuno.
Ma nulla di tutto quello gli importava. I suoi pensieri erano pieni solo di lei.
Leggere un libro è entrare con i passi di un bambino in un’isola misteriosa, inseguendo i voli dell’immaginazione.
A volte penso sia stata la luna a partorirmi tra spasmi di cosce pallide sapientemente allargate tra le stelle proprio in alto. Così appesa sopra un concerto di David Bowie lei si apriva lasciandomi cadere.Io sono Demon e la luna è mia madre.
A volte percepiva, nella profondità dell’anima, una voce lieve, spirante, che piano lo ammoniva, piano si lamentava, così piano ch’egli appena se ne accorgeva. Allora si rendeva conto per un momento che viveva una strana vita, che faceva cose ch’erano un mero gioco, che certamente era lieto e talvolta provava gioia, ma che tuttavia la vita vera e propria gli scorreva accanto senza toccarlo. Come un giocoliere con i suoi arnesi, così egli giocava coi propri affari e con gli uomini che lo circondavano, li osservava, si pigliava spasso di loro: ma col cuore, con la fonte dell’essere suo, egli non era presente a queste cose. E qualche volta rabbrividì a simili pensieri, e si augurò che anche a lui fosse dato di partecipare con la passione di tutto il suo cuore a questo puerile travaglio quotidiano, di vivere realmente, di agire realmente e di godere e di esistere realmente, e non solo star lì come uno spettatore.
Sentivo strane contorsioni allo stomaco e temevo mi mancasse la voce da un momento all’altro. Ero terrorizzata. Cercai di convincermi che era inutile avere paura. Ero sopravvissuta a momenti ben peggiori. Ormai, cos’altro avrebbe potuto spaventarmi? Avessi visto la morte in faccia, mi sarei messa a ridere.
Il titolo del libro è Addio alle armi e, eccettuati tre anni da quando è stato scritto, c’è stata quasi continuamente una guerra di qualche genere. C’era qualcuno che diceva sempre, perché questo tale è così preoccupato e ossessionato dalla guerra, e ora dal 1933 forse è chiaro perché uno scrittore debba interessarsi al continuo, prepotente, criminale, sporco delitto che è la guerra. Siccome di guerre ne ho fatte troppe, sono certo di avere dei pregiudizi, e spero di avere molti pregiudizi. Ma è persuasione ponderata dello scrittore di questo libro che le guerre sono combattute dalla più bella gente che c’è, o diciamo pure soltanto dalla gente, per quanto, quanto più ci si avvicina a dove si combatte e tanto più bella è la gente che si incontra; ma sono fatte, provocate e iniziate da precise rivalità economiche e da maiali che sorgono a profittarne. Sono persuaso che tutta la gente che sorge a profittare della guerra e aiuta a provocarla dovrebbe essere fucilata il giorno stesso che incominciano a farlo da rappresentanti accreditati dei leali cittadini che la combatteranno.L’autore di questo libro sarebbe molto lieto di incaricarsi di questa fucilazione, se fosse legalmente delegato da coloro che combatteranno, e di badare a che venga eseguita con tutta l’umanità e la correttezza possibile e badare che a tutti i corpi venga data degna sepoltura. potremmo perfino riuscire a farli seppellire nel cellophaneo in qualcuno dei più moderni materiali plastici. Alla fine della giornata se vi fosse qualche prova che sono stato io a provocare in qualche modo la nuova guerra o non ho eseguito debitamente i doveri a me conferiti, sarei disposto, se non lieto, a farmi fucilare dallo stesso plotone di esecuzione e farmi seppellire con o senza cellophane o esser lasciato nudo su una collina.