Vujadin Boskov – Sport
Io non dire che Perdomo giocare come mio cane. Io dire che lui potere giocare a calcio solo in parco di mia villa con mio cane.
Io non dire che Perdomo giocare come mio cane. Io dire che lui potere giocare a calcio solo in parco di mia villa con mio cane.
Io mi sento giocatore, perché lotto pure io con gli arbitri, tra me e Mazzone sembra una guerra. Ma ci sentiamo pure noi incitati da queste canzoni, da questo gridare, da questo sventolare di bandiere.
Preferisco pagare un uomo per “calciare” un pallone, piuttosto che pagarne un altro per “falciare” un uomo.
Chi vince sempre sarà o sempre amato o sempre odiato.
Unica sfera, mezzaluna di fuoco energia pura.
Sia chiaro però che questo discorso resta circonciso tra noi.
Cari cronisti sportivi della pedata, devote lobby televisive dal quale noi utenti carpiamo informazioni e notizie monopolizzate e simpaticamente faziose, è per voi il perdono di Padre che trasmetto da queste righe. Voi, ingrati canzonieri pilotati e ciarlatani imboccati, avete sempre occhi riguardosi e ossequiosi, sembrate sul pulpito in realtà tristemente genuflessi, lodate esclusivamente il rossonero, il bianconero, il neroazzurro, il giallorosso, poco e distratto rimane il tempo della favella per altri. Noi, che siamo il Padre di tutti voi vi perdoniamo perché il nostro sangue è Rosso e perlato dal Blu della nobiltà.